Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Ceva, una storia millenaria di nobiltà e funghi

Ceva veduta panoramica

In Piemonte, provincia di Cuneo, l'occasione per una gita nella città più antica d'Italia

Ceva, la panchina gigante
Ceva, la panchina gigante

Pare sia stata fondata addirittura nel 2000 avanti Cristo! E di antico, Ceva, conserva non pochi tratti. A incominciare dalla sua storia, popolata da dominatori romani, invasioni barbare, marchesati medioevali. Una terra di conquiste, dominata infine dai Savoia.
La città ruota intorno agli antichi e freddi (o freschi d’estate) portici: le due file tagliano in due il centro e conducono al Duomo, il cui nucleo risale al 1200. I suoi negozi, anche i più recenti e modernamente ristrutturati, conservano l’atmosfera rustica e calda di tutta questa zona. Vi si possono acquistare autentiche e semplici prelibatezze gastronomiche: creme di castagne raccolte nei boschi dei dintorni, formaggi (come la famosa tuma) e carni di grande qualità, cioccolatini al rhum (i fortissimi “cevesi”) e, soprattutto, funghi.

Ceva capitale del fungo
La mostra del fungo
La mostra del fungo

Si può tranquillamente affermare che Ceva è una delle capitali mondiali del fungo, in particolare del porcino, il più prelibato e costoso. Ogni anno dal 1962, nella terza domenica di settembre, vi si tiene la Mostra del Fungo: un’occasione imperdibile per acquistare (funghi freschi, secchi, sott’olio) e per gustare piatti prelibati, ma anche per conoscere questo affascinante prodotto della natura. E un’esperienza davvero entusiasmante è “l’andar per funghi”, nei boschi, la mattina presto. Se si va nei posti giusti e si è fortunati, la festa è assicurata. Attenzione però! Se non conoscete la differenza tra funghi mangerecci e velenosi (e a volte la differenza è minima), lasciate perdere: le conseguenze potrebbero essere molto serie. Meglio puntare sulle castagne!

La zona di Ceva è anche popolata da migliaia di… cinghiali. La caccia ne è permessa e, anzi, incoraggiata, visto il costante aumento del numero di questi animali. La razza è ormai imbastardita con quella dei maiali: se prima un cinghiale femmina dava alla luce tre o quattro piccoli, ora ne fa il doppio. In branchi numerosi, questi danneggiano le coltivazioni dei contadini e possono costituire un pericolo per chi si avventura all’interno dei boschi.

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Il fiume Tanaro

Ceva è attraversata dal fiume Tanaro, ottima risorsa per la pesca della trota. Purtroppo, dobbiamo ricordare la terribile inondazione del novembre 1994, quando, in seguito a piogge eccezionalmente abbondanti, il Tanaro raggiunse livelli di decine di metri,

Ceva-PasserellaTanaro
Passerella sul fiume Tanaro

causando danni immani. La città di Ceva fu una delle più colpite. E’ ancora possibile vedere le foto e le immagini videoregistrate di quel disastro presso le sale del comune. In conclusione: non aspettatevi una città elegante o raffinata. Ceva è come la sua popolazione: rude, schietta, difficile da conquistare. Ma – se saprete cercare – saprà offrirvi esperienze autentiche.

Chi desiderasse documentarsi approfonditamente sulla storia di Ceva potrà acquistare (solo nelle librerie della città) il bel libro di Padre Arcangelo Ferro, Ceva e la sua zona, edito a cura del Dipartimento Cultura del comune.

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