Mercoledì 24 Aprile 2024 - Anno XXII

Tioman, benvenuti in Paradiso

Tioman

Per secoli la sua sagoma inquietante ha fatto da guida ai commercianti arabi e cinesi che ne incrociavano le acque. Oggi Tioman, perfetto connubio fra mare e giungla, interpreta con successo l’ideale di isola tropicale

Tioman, benvenuti in Paradiso
Tekek il porto

Le strade del mare

Intanto, attraccato al molo del villaggio, il sea-bus attende l’orario di partenza per salpare e riportare dall’altra parte dell’isola chi non se la sente di affrontare a ritroso il percorso nella foresta. Il sea-bus è un’altra particolarità di quest’isola sorprendente: a Tioman, infatti, ancora non esistono strade. Il solo modo per collegare tra loro i Kampong della costa sono quindi le barche di linea della “Tioman sea-bus enterprise”, con corse che iniziano all’alba e terminano al tramonto.
L’unico tratto di strada asfaltata è quello che collega l’aeroporto, a Tekek, con il Berjaya Resort: circa due chilometri più a sud. Questo villaggio, unica struttura turistica dell’isola di livello internazionale, è composto da aggraziati edifici a due piani in stile tradizionale ed è ben attrezzato. Il turismo non ha violentato l’ambiente, né turbato le tradizioni indigene; ha portato lavoro e denaro, offrendo ai visitatori tutto ciò che cercano: cioè relax, sport e natura.

Sotto il blu, è un altro mondo

Coral island
Coral island

I turisti sono per lo più amanti del mare e delle immersioni, attratti dagli splendidi fondali corallini dell’isola, che il Governo malese ha deciso di tutelare per mezzo della creazione di un parco marino.
Dal 1992, infatti, le acque che circondano Tioman sono area protetta, con conseguente divieto di raccogliere coralli, stelle marine e quant’altro. Ma per quanto riguarda immersioni e fondali, strano a credersi, esiste di meglio di Tioman: si tratta di Pulau Tulai, meglio nota come Coral Island, un isolotto a un’ora di barca da Tioman. Lo si raggiunge con il sea-bus che passa a raccogliere i passeggeri sui moli dei villaggi (si ferma anche al molo del Berjaya Resort).
Avvicinandosi a Coral Island l’acqua si fa sempre più trasparente, lasciando presagire una straordinaria ricchezza di vita e colori, poi la barca si ancora, a poche decine di metri da una spiaggia, per la prima immersione. Si nuota tra torrioni di corallo, circondati da pesci di ogni forma e dimensione per nulla intimoriti dalla presenza umana; con un po’di fortuna c’è anche da aspettarsi l’incontro con il maestoso pesce napoleone o con le testuggini di mare, frequenti abitanti di questi fondali.
Quindi la barca prosegue e si passa a esplorare la parte opposta dell’isola, il versante occidentale di Tulai, e l’avventura in questo immenso acquario continua nelle acque basse e turchesi di “pasir panjang beach”, dove la sabbia è così bianca e fine da sembrare farina. Ma le emozioni non finiscono qui. Il giro completo di Tioman in barca, per esempio, è un continuo succedersi di scenari spettacolari.

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La fantasia nei nomi dei villaggi

Mukut NenekSi parte verso le nove in direzione sud, costeggiando l’isola e subito si intravedono le famose “torri gemelle”, il Batu Sirau e il Nenek Simukut, due maestosi picchi di roccia costantemente avvolti dalle nuvole. Ci si ferma in quasi tutti i villaggi che qui a Tioman hanno dei nomi molto fantasiosi: c’è il Kampong Tekek (villaggio della lucertola), il Kampong Lalang (villaggio dell’elefante), il Kampong Juara (villaggio del pescegatto) e persino un Kampong Mukut (villaggio del dubbio). La cima più elevata, Gunung Kajang, è la “collina della fronda di palma”.
Sono previste anche soste nei punti più rappresentativi, sotto l’aspetto della vita sottomarina, come Teluk Dalam e, soprattutto, Monkey Bay, che è anche una tra le spiagge più belle di Tioman: una baia dove il contrasto tra l’azzurro del mare e i diversi toni di verde della foresta crea un’atmosfera incantata.
Qui regna il silenzio, rotto solamente, di tanto in tanto, dalle grida delle scimmie e delle aquile di mare, unici custodi e padroni di tanta bellezza. E ci sono buone probabilità che lo rimangano ancora per lungo tempo: gli stranieri, infatti, hanno più volte cercato di acquistare terra sull’isola, ma è vietato dalla legge.
Tioman è una “riserva” malese e tutti i progetti di sviluppo prevedono che la proprietà resti in mani malesi. E’ forse per questa ragione che in quest’angolo di mondo le cose sono ancora come prima dell’arrivo dell’uomo. O quasi.

Notizie utili

Quando andare
tiomanLa costa orientale è colpita dai monsoni da novembre a fine gennaio; il periodo migliore è quindi la stagione secca, che va da aprile alla fine di agosto.

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Come arrivarci
La Malaysia Airlines, la compagnia di bandiera malese, assicura due voli settimanali che collegano Roma con la capitale Kuala Lumpur. Da qui si può raggiungere Tioman con i voli giornalieri della Berjaya Air o della Pelangi Air. Il volo dura un’ora e costa duecento Ringgit. Via mare si può arrivare all’isola con un traghetto o con un battello da pesca in partenza dal porto di Mersing, una piccola cittadina di pescatori sulla costa orientale; il viaggio dura tre ore e costa trenta Ringgit a persona.

Dove dormire
TiomanIl Berjaya Tioman Beach Resort è l’unico albergo di livello internazionale dell’isola.
Si trova a Kampong Lalang, a due chilometri dall’aeroporto, lungo la bellissima e solitaria spiaggia di Bunut. Dispone di trecento ottanta tra camere e cottages in legno in puro stile malese, tutte dotate di aria condizionata, telefono, mini-bar e televisione a colori. Il Resort offre inoltre una vastissima varietà di servizi e attrezzature: un campo da golf a 18 buche, campi da tennis, maneggio, piscine, quattro ristoranti e un salone per conferenze.
A parte il Tioman Resort, si può trovare alloggio in capanne e bungalow di legno in tutti i villaggi dell’isola. A Kampong Salang, uno tra i villaggi più caratteristici, vi sono il “Salang Indah”, che dispone di dodici chalet da trenta-quaranta Ringgit al giorno, il “Salang Sayang”, con prezzi lievemente inferiori e il “Nora Chalet”, arretrato rispetto alla spiaggia, che costa da venti a trenta Ringgit al giorno.
A Kampong Juara si possono trovare sistemazioni anche più spartane: l'”Atan’s Resort” ha capanne con tetto in paglia a dieci Ringgit e chalet a quindici al giorno. Il “Door Ray Me” e il “Rainbow Cafè” hanno capanne e stanze a otto Ringgit.

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