Martedì 16 Aprile 2024 - Anno XXII

Chi sa cosa sia la “jota”? E gli “zlikrofi”? E l’erba detta “sclopit”? Cosa sarà mai la “Rosa di Gorizia”? Lungo un confine spesso incerto e in certi periodi perfino minaccioso, il Friuli è ora “terra aperta”, dove passano idee e merci

Cormons, non solo vini

Grandi nomi della viticultura nazionale
Grandi nomi della viticultura nazionale

Cormons, residenza dei Patriarchi d’Aquileia (VII-VIII sec.) è città che rivela con il nome la sua posizione in “mezzo ai monti”. Qui fu firmato l’armistizio che pose fine alla III° Guerra d’Indipendenza, 1866. Duomo di San Adalberto (XVIII sec.) e Palazzo Locatelli (XVII sec.) sono i punti su cui concentrarsi.
Il prosciutto, in Friuli, ha un nome preciso. Ma Lorenzo D’Osvaldo, a Cormons, è convincente. Un prodotto, il suo, molto interessante: prosciutto dolce, leggermente affumicato con legni come ciliegio e alloro e profumato con erbe, stagionato da 24 a 36 mesi; una delizia. E quanto Cormons sia legata al vino lo dimostra, oltre alla Cantina dei Produttori, quella di Livio Felluga, uno dei grandi nomi della viticoltura nazionale. Il picolit, il “sossó” (merlot e refosco), il “terre alte” (tocai, pinot bianco e sauvignon) sono altrettanti testimoni della qualità di questo produttore. In più c’è Elda Felluga, presidente regionale del Movimento Turismo del Vino, appassionata e competente ospite. La loro Terra e Vini è un’osteria con alloggio, secondo la bella definizione di un tempo. Un bel locale in cui gustare i grandi prodotti della zona accompagnati dai vini Felluga.

Dal Carso, sapori forti

Altipiano del Carso
Altipiano del Carso

Il Carso è l’altra “entità”. Un altipiano calcareo, e perciò fitto di doline, di inghiottitoi, di gallerie e grotte, di pietraie dove i cespugli di sommaco si tingono di rosso in autunno. Un territorio irregolare, esposto ai venti, caldo e secco, con panorami commoventi sulla piana e sul mare, con poche vestigia rurali e molte della guerra passata come un ciclone. Sulle colline di Sagrado, con la Grotta del Proteo, c’è l’azienda Castelvecchio che ha da offrire parecchio. A cominciare dal buonissimo miele d’acacia e dalla grappa di terrano. E poi i vini, in particolare il terrano, un rosso tipico del Carso, rubino, con fragranze di lampone e mirtillo (viene vinificato anche come brut charmat); e la malvasia istriana, bianco del Carso, giallo paglierino di colore e dal bouquet aromatico. Anche Devetak, a Savogna d’Isonzo, è una trattoria del Carso, sulla strada che porta a San Michele. Trattoria aperta nel 1870, vicino a quello che oggi è il Sacrario, con museo e trincee, del monte della battaglia. Agostino Devetak, il patron, fa di quella posizione un punto di forza: là dove si sono scontrati, austrosloveni e italiani si rincontrano a tavola. Rotolino di frittata alle erbette con ricotta e olio extravergine del Carso; cipolla farcita all’orzo perlato, salsiccia e porro; filetto alla carsolina, più la tradizionalissima “selinka” (minestrone di sedano e maiale cotto a lungo), e chiudendo con il “lustrik”, la grappa al sedano selvatico.

LEGGI ANCHE  Prosciutti e salami da museo

Grado, profumi di mare

il-“boreto-de-pexe”
il-“boreto-de-pexe”

Grado sembra un altro mondo. La laguna pare essere il contraltare dolce delle asprezze degli altri territori. Cittadina insulare più veneziana che friulana, ma che completa il panorama composito della provincia goriziana. Da non perdere le basiliche, Sant’Eufemia, Santa Maria delle Grazie, il Battistero. Qui si prende una barca e si va a vedere la laguna, con i suoi canali, le isole, i tradizionali “cason”, semplici case con tetto di canne ma con camino. In particolare la riserva naturale Valle Cavanata, valle di pesca con chiuse che la separano dal mare. Tra i vecchi vicoli c’è la Tavernetta “All’Androna”, un piccolo e famoso ristorante che, in estate, mette i suoi tavoli sulla piazza di Santa Maria delle Grazie. Attias Tarlao propone la rollata di anguilla al lauro, il “boreto de pexe” misto, tutto con il gusto inconfondibile della freschezza.

I brividi di Redipuglia

Vigneti a Cormons
Vigneti a Cormons

Il tema della “guerra” è parallelo, di accompagnamento a qualsiasi viaggio da queste parti. Gorizia ha un museo della Grande Guerra. E questo è ovvio. Troppo grandi e vicine le ferite, per non parlarne. Un museo che rinuncia alla spettacolarità per raccontare sobriamente il lungo conflitto con gli oggetti, le armi, gli indumenti e le divise, una trincea ricostruita, occupata da due soldati contrapposti. Se quassù si intravede la tragedia, è a Redipuglia che la guerra assume le proporzioni e la teatralità del suo aggettivo: “mondiale”. Un monumento retorico, d’accordo, ma che restituisce le dimensioni della carneficina. Centomila caduti, il più grande sacrario d’Europa (arch. Greppi, scultore Castiglioni, 1923 e 1937), dalla cui sommità si possono vedere i luoghi della memoria: Monte Sei Busi, Doberdò, San Martino al Carso, monte San Michele, l’Isonzo….

LEGGI ANCHE  Expo 2015: la Germania tra proiezioni, concerti e gioco
Il vino della pace
Il vino della pace

Giunge a proposito l’iniziativa dei vignaioli di Cormons chiamata “Vino della Pace”. Intorno alla cantina sono state piantate viti di vitigni provenienti da tutto il mondo (Vigna del Mondo, 1983), a sottolineare la comunità mondiale che intorno al vino, alimento e rito, si riconosce. Le bottiglie ricavate, con etichette di artisti internazionali, vengono inviate a tutti i Capi di Stato del mondo. È il Consorzio Gorizia e l’Isontino, formato da soggetti pubblici e privati che operano direttamente o indirettamente nel turismo, a proporre questo itinerario. Un “taglio” del Goriziano interessante e stimolante. Un modo per far capire il rapporto profondo tra paesaggi e piatti, tra vista e gusto.
A proposito: la “jota” è una minestra di fagioli, bietole e rape.

Vini DOC

Vini DOC Isonzo
Pinot bianco, pinot grigio, riesling, sauvignon, tocai friulano, traminer aromatico, chardonnay, malvasia istriana, cabernet franc, cabernet sauvignon, merlot, refosco dal peduncolo rosso, pinot nero

Vini DOC Carso
Malvasia istriana, chardonnay, sauvignon, vitovska, pinot grigio, traminer, cabernet franc, cabernet sauvignon, carso rosso, merlot, refosco dal peduncolo rosso, terrano

Vini DOC Collio
Chardonnay, müller thurgau, riesling italiano, rielsing renano, sauvignon, traminer aromatico, tocai friulano, malvasia istriana, pinot bianco, pinot grigio, ribolla gialla,  collio bianco, collio picolit, merlot, cabernet franc, cabernet sauvignon, pinot nero,  collio rosso, collio cabernet

Leggi anche:

La magia delle rose e dei libri sulla tomba dell’ultimo re di Francia

Condividi sui social: