Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Gli italiani e la vacanza: più turisti, meno viaggiatori

Gruppo Ventaglio intervista al presidente Bruno Colombo Gli italiani e la vacanza più turisti meno viaggiatori

Bruno Colombo
Bruno Colombo

Agatha Christie, celeberrima scrittrice inglese di gialli, ebbe a dire: “In viaggio si esce da un tipo di vita e si entra in un altro…. Durante un viaggio, la vita ha la stessa qualità di un sogno”.  
Vita, viaggio, sogno, tre parole che si prestano a presentare un personaggio come Bruno Colombo, presidente del Gruppo Ventaglio. Una vita spesa nel mondo dei viaggi per far scoprire, a tanti italiani, posti e luoghi sconosciuti.
Per l’intervista Colombo mi riceve nel suo ufficio: un’enorme sala dove un mappamondo illuminato, che occupa l’intera parete, attira la mia attenzione. L’impatto è forte. La maestosità del “mondo” in questa stanza mi crea un certo imbarazzo. Pochi attimi; la conversazione prende il via.

Anni difficili, dal 2000 in poi

Gli italiani e la vacanza: più turisti, meno viaggiatori

Bruno Colombo inizia ponendo l’accento sugli accadimenti che hanno segnato il turismo a partire dall’11 settembre 2001. Una serie di eventi negativi, cadenzati anno dopo anno, che nell’ultimo si sono addirittura moltiplicati.
Ricorda l’attentato a Taba del 7 ottobre 2004, il devastante tsunami, che ha coinvolto tutta l’area dell’oriente e le Maldive, poi l’uragano che ha sconvolto le coste del Messico, il successivo attentato a Sharm. Fino ad arrivare, sul fronte delle calamità naturali, al secondo uragano, denominato Wilma, cha ha contribuito a danneggiare quello che era rimasto della costa Maya in Messico. Un filo che ha unito attentati terroristici, calamità e catastrofi naturali, incidenti aerei.
“Gli eventi accaduti in un momento in cui l’economia era in una fase di stagnazione strisciante, il costo del carburante in continuo aumento e – non meno grave – la serie di incidenti dell’ultima estate, hanno sicuramente contribuito a rendere il 2005 un vero e proprio annus horribilis”  dice Colombo “ovvio che tutti gli operatori del settore abbiano risentito, chi più chi meno e a seconda dell’area d’influenza, di danni economici diretti e di effetti negativi indiretti sull’intero comparto turistico”.

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Nel “turismo” da sempre

VentaClub Madacascar
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La biografia di Bruno Colombo lo colloca nel mondo del turismo da sempre.
Giovane, comincia a lavorare come impiegato in una agenzia di viaggio. Dopo qualche anno passa a una compagnia aerea dove vi rimane oltre nove anni e ne esce direttore commerciale. A quel punto decide l’avventura in proprio e crea quello che oggi è il Gruppo Ventaglio.
“Opero come Ventaglio dal 1 marzo del ’76” dice Colombo, e aggiunge con orgoglio “tra qualche mese festeggeremo i primi trent’anni. Quindi direi che tutta la mia vita è stata dedicata al turismo, vedendone l’evoluzione, i cambiamenti e l’attuale situazione”.

Signor Colombo come è evoluto il settore dei viaggi nel nostro paese?
In genere, i primi operatori e quelli che si sono maggiormente distinti, si sono dedicati all’outgoing, al turismo verso l’estero. Tutti operatori del nord. C’è stata nel corso degli anni una crescita molto forte, di pari passo con la crescita economica del paese e quindi alle maggiori disponibilità finanziarie di una clientela sempre più allargata.
Inoltre, i prezzi, nel corso degli anni, sono notevolmente diminuiti, perché con i collegamenti charter è aumentata la capacità aerea, offrendo destinazioni lontane. Infine i grandi numeri e una stagionalità allargata a tutto l’anno, hanno permesso di acquisire nuova utenza e ampliare la base clienti.

Quanto ha contribuito allo scopo l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro?
Abbastanza. Da qualche tempo non si viaggia più esclusivamente o non si prendono solo vacanze nelle date canoniche: Natale, Capodanno, Pasqua, Ferragosto. Di massima, con picchi più o meno accentuati, si viaggia tutto l’anno. Gli operatori offrono vacanze in varie parti del mondo sempre; d’inverno ai Tropici e d’estate maggiormente nell’area del Mediterraneo.

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