Venerdì 3 Maggio 2024 - Anno XXII

Berna, città degli Orsi bruni

Capitale facile da visitare, rigorosamente a piedi. Dal fossato degli orsi bruni, alle opere surrealiste di Klee, alle tracce di Einstein, che qui ha elaborato la famosa “teoria della relatività”. Città riservata, appartata, ma capace di mille emozioni

La città vista dall'alto
La città vista dall’alto

Per cogliere appieno il fascino di Berna, dal nucleo di solida pietra medievale, è però dall’alto che bisogna ammirarla. Fondata come colonia militare, occupa  una  posizione strategica, posta com’è sullo sperone di una roccia e protetta dalle scure acque del fiume Aare. Nel 1405 la città fu quasi cancellata da un incendio, ma subito dopo ricostruita in pietra dai suoi solerti cittadini. Per ammirare i tetti e i vicoli di quella che è considerata tra le più importanti testimonianze di architettura medievale in  Europa, si può salire al Rosengarten, il giardino delle rose o, in alternativa, dopo averne conquistato i trecentoquarantaquattro gradini, dal campanile del Duomo, l’imponente Münster, il più grande edificio religioso presente in Svizzera.
Di questa sorprendente costruzione tardo-gotica, è la rappresentazione del Giudizio Universale sul timpano che maggiormente attira gli sguardi meravigliati dei visitatori.

Il “cuore” di pietre antiche di Berna

Zytglogge, la Torre dell'Orologio
Zytglogge, la Torre dell’Orologio

Dopo averla ammirata dall’alto, è un piacere addentrarsi nella città vecchia (Altstadt) e si comprenderà perché dal 1983 è diventata patrimonio dell’Unesco.
D’estate per ripararsi dal caldo e d’inverno dalle piogge, è un vero divertimento bighellonare sotto i suoi portici che si sviluppano per sei chilometri e fermarsi incuriositi davanti ai “Zähringerbrunnen”, le originali fontane figurative colorate realizzate nel Rinascimento, in memoria del fondatore della città.
O attendere, sotto la Torre dell’Orologio o “Zytglogge” che si affaccino le figurine del famoso carillon astronomico, opera di sapienti artigiani del Cinquecento.
La Torre è indubbiamente il simbolo di Berna, prima porta occidentale della città nel XII secolo.  
Poco lontano dalla Torre, a ovest, ci si ritrova sulla  Bundesplatz, la piazza risistemata nel 2004, sulla quale si affaccia la sede del Parlamento o Bundeshaus, che è possibile visitare. A smorzare l’imponenza e la severità dell’edificio, un gioco d’acqua, che si ripete ogni mezz’ora, formato da ventisei zampilli, ognuno dei quali rappresenta un diverso cantone svizzero. Un movimento che, insieme, sembra evocare  lo spirito  laborioso e allo stesso tempo giocoso di questo popolo. Uno scenario che acquista un fascino ancora maggiore di sera, quando la sapiente illuminazione conferisce un’austerità velata di magia al simbolo del potere politico.

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In mostra, l’arte e le intuizioni di grandi Geni

Albert Einstein
Albert Einstein

Da Berna sono transitati e in Berna hanno vissuto artisti e scienziati di fama internazionale.
Già Goethe e Casanova ne apprezzavano la particolare bellezza. Mentre in anni più recenti, Albert Einstein ne ha fatto la sua dimora per sette anni, dal 1902 al 1909. Rispondendo ad un annuncio, il futuro Nobel per la Fisica trova impiego in città,  come ingegnere di terza classe presso l’Ufficio federale per la Proprietà Intellettuale. Lo stipendio di tremila e cinquecento Franchi annui gli permette di continuare le sue ricerche, nella tranquilla ma non sonnolenta cittadina. Oggi si può visitare la sua abitazione al secondo piano del numero 49 della Kramgasse, a pochi passi dalla Torre dell’orologio. Ed è proprio nel 1905, il cosiddetto “annus mirabilis”, che Albert Einstein elabora la Teoria della Relatività.
La Mostra a lui dedicata nel 2005 presso il Museo Storico, in occasione dell’anno mondiale della Fisica, è stata prorogata, grazie al notevole successo di pubblico, fino al 15 ottobre del 2006. Per quanti l’hanno vista è stata un’occasione per “incontrare Einstein e giocare con la fisica”.
Un altro motivo per recarsi a Berna è il “Zentrum Paul Klee”. Il  progetto dell’architetto Renzo Piano, inaugurato nel giugno 2005, ospita la maggior collezione al mondo delle opere dell’artista surrealista (ben quattromila) ed è destinato a diventare un centro culturale interdisciplinare di assoluto rilievo.
Tre onde armoniosamente incastonate nel paesaggio, appena alle porte della città (il museo è comodamente raggiungibile con bus di linea) incutono subito rispetto nel visitatore, che intuisce come questo luogo  racchiuda una “memoria” di inestimabile valore.

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