Giovedì 5 Dicembre 2024 - Anno XXII

Bis-portivamente Vostro …

Robinho (Foto:fifaworldcup) Nel senso che proseguo con questa seconda puntata (ma anche ultima, non si allarmi la gentile “aficiòn” lettrice) la chiacchierata sullo Sport, cominciata con il racconto di tante mie esperienze, non solo nel “mundillo” del Calcio, ma anche di altre discipline, soprattutto il Tennis e il Motociclismo. Quanto alla filosofia, o meglio dicasi la linea editoriale di Mondointasca, leggasi la vocazione a narrare vicende di viaggi & turismo, nessun problema. E’ pienamente rispettata, datosi che per alcuni anni della mia ormai annosa esistenza, ebbi pure l’ardire di organizzare simpatiche gite di gruppo in occasione di grandi avvenimenti sportivi. … Leggi tutto

Robinho (Foto:fifaworldcup)
Robinho (Foto:fifaworldcup)

Nel senso che proseguo con questa seconda puntata (ma anche ultima, non si allarmi la gentile “aficiòn” lettrice) la chiacchierata sullo Sport, cominciata con il racconto di tante mie esperienze, non solo nel “mundillo” del Calcio, ma anche di altre discipline, soprattutto il Tennis e il Motociclismo.
Quanto alla filosofia, o meglio dicasi la linea editoriale di Mondointasca, leggasi la vocazione a narrare vicende di viaggi & turismo, nessun problema.
E’ pienamente rispettata, datosi che per alcuni anni della mia ormai annosa esistenza, ebbi pure l’ardire di organizzare simpatiche gite di gruppo in occasione di grandi avvenimenti sportivi. Grazie a questa non scema invenzione ebbi pertanto modo di conoscere come è considerato, vissuto, praticato, inteso e interpretato lo Sport nel resto del mondo, ben oltre l’orticello chiamato Italia. 

Vincere, si. Ma con british Fair Play, please

Vince Lombardi
Vince Lombardi

Capii, ad esempio, che nei Paesi anglosassoni una gara sportiva è una prova di abilità nella quale (ovvio e beninteso) il risultato conta ovviamente molto, ma più ancora conta la correttezza, ciò che – appunto in inglese – è noto come Fair Play.
Ecco pertanto che vincere è sì importante, ma se dietro a una vittoria non ci sono garanzie di correttezza e Fair Play, quella vittoria non conta nulla. Sarà anche stata pronunciata in terra anglosassone e si riferisce a uno sport di origine anglosassone
– il Basket – ma guarda caso la più discutibile (e feroce) battuta sul valore del risultato nello Sport (Vincere non è la cosa più importante, è l’unica cosa importante) è stata pronunciata da un allenatore nato negli Usa ma di origine non yankee (il mitico Vince Lombardi).
Lo Sport è nato all’insegna del Fair Play, del puro piacere, del disinteresse economico, dicasi pertanto del dilettantismo perché al 99%, se si eccettuano – almeno secondo diceria – il Golf (olandese) l’hockey su prato (indiano) e il Polo, inizialmente praticato con la testa di una capra nell’Asia centrale, fu concepito e svezzato dai ricchi nobili inglesi, “sciùri” tipo baronetti e insigniti della Giarrettiera, mica gente che stava a litigare per l’ingaggio e il premio di partita.
A Lord Derby vincere la corsa che poi prese il suo nome piaceva tremendamente, ma se per battere il cavallo dell’altro Lord avesse dovuto impasticcare il suo, beh, avrebbe lasciato perder tutto preferendo una partita a twist col suo collega Lord Sandwich (che pertanto inventò il pratico antenato del fast food, con altri compagni di tavolo da gioco.

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Doping materiale (e morale)

A ‘sto punto il cortese lettore si allacci la cintura di sicurezza perché compiamo un tragitto lungo più di un paio di secoli – dagli albori dello Sport a quanto è rimasto di sportivo o almeno ritenuto tale e descritto dalla Gazzetta – e recentemente divenuto vieppiù turbolento per faccende mica tanto edificanti: insulti all’onore di “mammàte et sorete”, sputi in faccia, compravendita di partite, ciclisti che se “autopsiati” (si, vabbé, soggetti ad autopsia!) risultano contenere nel corpo un variato laboratorio di chimica tipo il Gabinetto del Dr. Caligaris; gente che approfitta del caos nello spogliatoio e nella provetta da pipì versa mezza lattina di Coca Cola ecc. ecc.  
Eppure, nonostante lo “sfaccimme” dello Sport (vedi sopra) c’è ancora qualcuno che dice di credere nei valori del medesimo. Beninteso (salvo pochi, rarissimi pirla in buona fede, ma davvero rari) si tratta di gente che cerca di darcela a bere, si arrampica sugli specchi, dice fandonie.

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