Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Pietre che parlano

Pietre che Parlanodi Ferrante Ferranti, Touring Club Editore, pagg. 256, € 40,00.” width=”240″ height=”310″> Pietre che Parlanodi Ferrante Ferranti, Touring Club Editore, pagg. 256, € 40,00.Benjamin Constant de Rebecque, scrittore e uomo politico francese, disse: “Gli edifici moderni tacciono, ma le rovine parlano”. Le vestigia di un edificio, a chi sa leggerle, rivelano vicende di un’esistenza che dura nel tempo. Il volume sin dal titolo racchiude in se fascino e mistero.Qui si racconta con dettagli storici, architettonici, quello che le pietre, appunto, reperti o rovine di un tempo, riescono ancora oggi a comunicare al viandante, all’archeologo, allo specialista paesaggista e … Leggi tutto

Pietre che parlanoPietre che Parlano
di Ferrante Ferranti, Touring Club Editore, pagg. 256, € 40,00.
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Pietre che Parlano
di Ferrante Ferranti, Touring Club Editore, pagg. 256, € 40,00.

Benjamin Constant de Rebecque, scrittore e uomo politico francese, disse: “Gli edifici moderni tacciono, ma le rovine parlano”. Le vestigia di un edificio, a chi sa leggerle, rivelano vicende di un’esistenza che dura nel tempo. Il volume sin dal titolo racchiude in se fascino e mistero.
Qui si racconta con dettagli storici, architettonici, quello che le pietre, appunto, reperti o rovine di un tempo, riescono ancora oggi a comunicare al viandante, all’archeologo, allo specialista paesaggista e all’architetto o al semplice turista.
Luoghi della storia e del nostro passato: chiese, castelli, città, ruderi, colonne di un tempio, ogni cosa meritevole di farci sognare, emozionare, sono rappresentati da vestigia e rovine. Il resto, aggiungiamo, sono solo macerie.
L’opera di Ferrante Ferranti raccoglie, in scatti fotografici, luoghi e opere di artisti. In un susseguirsi di paragoni, dotte citazioni, parallelismi, riflessioni dei suoi viaggi racconta con fascino e poesia la storia di reperti di tutto il Pianeta. I resti di edifici antichi sono lì carichi di ricordi. Basta saperli vedere. “Ogni edificio vorrebbe raccontare la sua storia, ma gli uomini non lo ascoltano, lo abitano. Quando però il suo spirito emerge, allora l’uomo riesce a sentire…”.
Ogni costruzione, infatti, finché rimane in piedi è prigioniera del suo dovere, celebrativo o funzionale che sia. Quando invece inizia la decadenza ogni costruzione si libera della sua servitù e inizia a raccontarsi attraverso le sue crepe.
L’autore delinea un percorso attraverso le grandi civiltà e i mitici luoghi sparsi in tutto il mondo, che hanno affascinato esploratori, scrittori, artisti di secoli diversi. Si apre con le “memorie in rovina”, per andare alla Magna Grecia e alla Roma antica, proseguendo per le terre cristiane all’epoca precolombiana, per finire ai mondi d’Oriente e alla civiltà musulmana. “Ora che hanno fatto ritorno alla natura le pietre liberano il loro spirito nel silenzio e nelle luce”.
Il testo e le immagini alternano e mescolano storia, aneddoti, pagine di diario di personaggi che hanno visto quelle rovine molto prima di noi. Una lettura che ci porta verso un viaggio nel tempo, partendo dalla poltrona di casa nostra.

(Pi.Ricc.)
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