Venerdì 17 Maggio 2024 - Anno XXII

Il futuro nei cieli aperti

L’ultimo forum di Carlson Wagonlit Travel sul trasporto aereo ha discusso, a Milano, delle prospettive aperte dall’accordo Open Skies e dello stato di salute del mercato. Buona non solo per i vettori a basso costo

Forum Carlson Wagonlit Travel
Forum Carlson Wagonlit Travel

Si è chiuso pochi giorni fa a Milano il forum internazionale “L’evoluzione del trasporto aereo: scenari futuri e conseguenze sul mercato business” a cura di Carlson Wagonlit Travel e Sda Bocconi. La giornata dedicata agli ultimi sviluppi dell’industria del trasporto aereo e delle prospettive di mercato ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali – come i vertici delle società degli scali aeroportuali – , operatori e responsabili per il settore del turismo professionale.
Ha aperto i lavori Roberto Bacchi, amministratore delegato di Carlson Wagonlit Italia: “L’industria del trasporto aereo sta vivendo una fase di profonda trasformazione. Si tratta di un’industria che a partire dal 2001 ha “bruciato” in due anni risorse pari a quelle che aveva generato in 40 anni, ma che nel periodo successivo ha avuto la forza e la capacità di rigenerarsi, grazie anche a una crescente propensione alla mobilità da parte di individui e aziende”.
Il forum ha divulgato alcuni dati di mercato secondo cui il traffico
aereo passeggeri sarebbe in crescita un po’ in tutte le regioni. I
maggiori incrementi si registreranno, secondo le ultime stime Icao, in
Medio Oriente, Asia-Pacifico ed Europa.

David Jarach, docente area marketing Sda Bocconi e Giuseppe Bonomi, presidente di Sea
David Jarach, docente area marketing Sda Bocconi e Giuseppe Bonomi, presidente di Sea

“Interessante notare”,  ha sottolineato David Jarach, docente area marketing di Sda Bocconi, “che è in corso una ripresa dei vettori anche a livello di risultati economici: quest’anno assisteremo a un ritorno alla profittabilità delle compagnie aeree in tutte le aree geografiche. E non a caso per gli analisti le loro azioni sono nuovamente “buy”. Anche se la comparsa dei low cost ha modificato le modalità del viaggiare e i comportamenti d’acquisto del consumatore. Ormai sta sul mercato solo chi è in grado di attrarre clientela “premium” o chi reingegnerizza la propria attività intervenendo sui cost driver”.
Al forum è emerso quindi il ruolo, consolidato e sempre in crescita, dei vettori low cost e si è discusso delle prospettive aperte dall’accordo Open Skies per la liberalizzazione dei mercati nei voli Europa e Usa.  
“Per quanto riguarda nello specifico il traffico business”,  ha spiegato Hervé Joseph Antoine, vice president Cwt Solutions Group Emea, “ l’accordo Open Skies porterà a un maggior numero di rotte, di frequenze e di coincidenze. Condurrà anche a una maggiore competizione e, conseguentemente, al lancio di nuove tariffe più economiche e a un miglioramento del livello di servizio”.
Nuovi scenari si aprono anche per gli scali aeroportuali, sempre più candidati a offrirsi come “aerotropoli”, come piccole città in cui il trasporto aereo si lega a un’ampia gamma di servizi collaterali, dall’ospitalità in albergo allo shopping sino al turismo congressuale.
C’è però ancora parecchia strada da percorrere. “Il sistema aeroportuale italiano”, ha detto Salvatore Sciacchitano, vice direttore generale di Enac, “è ancora troppo sbilanciato verso le attività “avio”: sulla base dei dati dei bilanci 2005 i ricavi delle società di gestione aeroportuale derivano in media per il 54 per cento dal comparto avio, per il 38 per cento dal non-avio e per la restante quota dall’handling”.

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