Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Roma caput Galliae

I monumenti e i resti dell’antica Roma sono fra i siti turistici più attraenti della Francia meridionale. A differenza di quanto avviene in Italia, i cugini d’oltralpe sanno sfruttare il “ricordo storico” del passaggio dei Quiriti nel loro territorio

La statua del torero davanti all'arena di Nîmes
La statua del torero davanti all’arena di Nîmes

Sorpresa: nella “grandeur” francese, almeno per ciò che riguarda il turismo, c’è anche un bel po’ di Italia. Come, non eravamo acerrimi nemici? No, quello forse solamente dopo la finale di Berlino 2006, però almeno cugini un po’ odiati, dai quali differenziarsi come si deve e tenere le distanze, sì; nella cucina, nelle scelte architettoniche, nei rapporti personali e, soprattutto, nello stile di vita.
Eppure, un punto di incontro c’è ed è a nostro favore: i resti delle vestigia romane rappresentano, ovunque nella Francia del sud, il piatto forte del turismo e delle onnipresenti visite guidate.
È una realtà il fatto che i francesi siano molto bravi nello sfruttare questa ricchezza che i nostri antenati in trasferta hanno lasciato loro, più di quanto non lo siamo noi con tutto quello che possediamo sul nostro territorio. E fanno più che bene, non c’è che dire. Basti citare qualcuno di questi gioielli romani (oramai “francesi”) per rendersene conto.

Un acquedotto maestoso

Nîmes, Pont du Gard
Nîmes, Pont du Gard

Partiamo da uno degli esempi più famosi, studiato sui libri di storia.
Sulla strada verso Nîmes, cittadina del sud ovest del Paese che storicamente è considerata proprio la “Roma” di Francia, tappa obbligata è Pont du Gard, un acquedotto romano sopra il fiume Gardon, vero e proprio gioiello d’architettura, che ha permesso alla città di rifornirsi di acqua fin dal I secolo a.C.. Costruito verso il 19 a.C. per ordine di Agrippa, genero di Augusto, è costituito da grandi blocchi squadrati e presenta tre ordini di archi sovrapposti. Vederlo lascia a bocca aperta, tanto è imponente e per come “riempie” il panorama circostante. Vi si può accedere da entrambe le sponde, est o ovest, anche se la prima, a mio giudizio, è la più panoramica. Nel 1743 è stato costruito un ponte sul fianco a valle che permette di apprezzarne da vicino l’architettura e la maestosità. Ancora oggi la testimonianza del suo perfetto funzionamento, basato sul meccanismo della costruzione in leggera pendenza che permette all’acqua di scorrere, sono gli splendidi giochi d’acqua del Jardin de la Fontaine di Nîmes, situati ai piedi della Tour Magne.

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Tori e Giochi senza Frontiere nell’Arena di Nimes

La Tour Magne di Nîmes
La Tour Magne di Nîmes

A proposito di Nîmes, le vestigia romane più importanti da visitare sono tre: l’Arena, la Maison Carée e la stessa Tour Magne. L’arena è molto grande. “Pare de stà ar Colosseo”, sentenzia una ragazza proprio di fianco a me, alla quale suonerà strano che i francesi propongano come piatto forte qualcosa che lei vede normalmente tutti i giorni. Il servizio di guida è efficiente, fin troppo: alcune ricostruzioni con relativo commento audio sono quasi esagerate, ma tuttavia ben fatte. L’arena, la cui costruzione è in effetti contemporanea a quella del Colosseo, è un esempio eccezionale della civilizzazione romana dei luoghi conquistati. Enorme, con una capienza di più di venticinquemila posti, era teatro di combattimenti anche molto crudeli che ad ogni modo  rappresentavano il principale divertimento dei cittadini dell’epoca: il motto “panem et circenses”, insomma, è stato esportato con grande successo anche da queste parti. Fino al XIX secolo l’arena era sormontata da due torri quadrate merlate, oggi scomparse. Sul fatto poi che, all’interno di essa, ospitino adesso la versione francese di “Giochi Senza Frontiere”, magari è meglio soprassedere; d’altra parte noi non usiamo quella di Verona per la finale del Festivalbar?

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