La Maison Carée è un tempio di forma quadrangolare giunto a noi in perfetto stato di conservazione. Fino a un po’ di tempo fa al suo interno era ospitato il Musée des Antiques; ora proiettano un cortometraggio in tridimensionale sugli Eroi di Nîmes. Bello, anche se anch’esso è un po’ il segno dei tempi; comunque pure il museo con la statua di Apollo non sarebbe stato male.
La Tour Magne, infine, è situata all’interno del già citato Jardin de la Fontaine, nei quali c’è anche il Tempio di Diana. La torre si erge imponente in cima al Mont Cavalier e rappresenta un trofeo o una torre di guardia dell’epoca di Augusto. Dalla sommità si può apprezzare un favoloso panorama sulla città e sui dintorni, sempre che si abbia voglia di “scalare” i centoquaranta gradini (contati, uno per uno!).
Da Orange ad Arles, vestigia romane dappertutto
Vaison La Romaine (attenzione ad andarci ad agosto, c’è uno dei più importanti festival di cori a livello mondiale e non si trova un posto in hotel neanche a pagarlo oro) e il teatro antico di Orange sono due mete romane “minori”, ma solo nel senso di meno conosciute.
Vaison La Romaine è una bella cittadina adagiata sulla riva destra dell’Ouvèze, ma conserva forti tracce del suo passato e l’ufficio turistico locale non manca di ricordarlo. In particolare, sono bellissimi gli scavi del Puymin e di la Vuillasse, che contengono vestigia importanti di statue, mosaici e resti termali. Del teatro del I secolo a.C. restano solo le fondamenta della scena e le prime file delle gradinate.
Altra cosa è il teatro romano di Orange, costruito sempre sotto l’imperatore Augusto nel I secolo d.C.. Dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco, è conservato in maniera eccezionale e dà l’impressione davvero di trovarsi di fronte a qualcosa di unico. Anch’esso, come la maggior parte dei teatri romani, è ancora in uso: vi si tengono le Chorégies, una rassegna di musica classica e operistica fra l’ultima settimana di luglio e la prima di agosto.
Altra meta assolutamente da non tralasciare, Arles. E’ una città bellissima, costruita con l’architettura tipica della Provenza più “spinta”, il cui cuore, però, è costituito, anche in questo caso, dalle vestigia romane, ovvero teatro e arena. Senza dimenticare i resti delle terme, che testimoniano di un luogo di svago e benessere speciale; di sicuro non aveva assolutamente nulla da invidiare ai moderni resort che ci vengono propinati a prezzi inaccessibili. Se poi avete la fortuna di alloggiare in un hotel come le Cloître, un gioiello ricavato da un chiostro e gestito da un proprietario simpaticissimo, a cento metri da alcuni di questi gioielli, ancora meglio.