Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Parchi custodi della cultura

I parchi nazionali inglobano un gran numero di centri storici, musei, castelli, siti archeologici. Federculture e Federparchi hanno fotografato il connubio tra ambiente naturale e patrimonio storico-artistico, convinte che ecoturismo e città d’arte possano dare, insieme, una mano alla ripresa economica del Paese

Liguria, Parco delle Cinque Terre. Verrazza (Autore: G. Boscolo - CEDRAP - www.parks.it)
Liguria, Parco delle Cinque Terre. Verrazza (Autore: G. Boscolo – CEDRAP – www.parks.it)

La chiamano Italia minore ma così non sembra. Nonostante la crisi economica, l’Italia “verde”, quella delle 1144 aree protette, tiene e cresce: nel 2008 le presenze negli esercizi ricettivi sono aumentate dell’1,79%; anche il fatturato del comparto ha riportato un incremento del 3% raggiungendo quota 9 miliardi di euro, pari a circa il 9% del fatturato nazionale complessivo del settore turistico. Le ricadute sul territorio hanno generato un giro d’affari annuo di circa 2 miliardi di euro, con 86.000 occupati e circa 34 milioni di visitatori l’anno. E se all’attrattiva dell’ambiene naturale si aggiunge anche la componente storico-artistica l’offerta si completa. Ne sono un esempio le numerose iniziative promosse all’interno dei parchi italiani: spettacoli, itinerari, festival.

A Roma, Federculture e Federparchi hanno discusso proprio delle potenzialità di crescita di quest’ultimo aspetto, presentando il Libro Bianco “Parchi e Cultura 2009”: il documento, prima edizione del genere per approfondimento e ricchezza di dati, inquadra in 118 pagine la relazione che c’è tra ambiente e patrimonio culturale, snocciolando cifre, percentuali e casi: i soli Parchi Nazionali ospitano infatti al loro interno oltre 1.700 centri storici, circa 150 musei, quasi 300 tra castelli, rocche e fortificazioni, circa 200 siti archeologici e 300 tra santuari, monasteri e chiese rurali, oltre a una settantina di ville antiche.

Intuizioni originali

Giampiero Sammuri, presidente Federparchi
Giampiero Sammuri, presidente Federparchi

Dal Libro Bianco emerge anche la capacità che hanno i parchi di operare “in stretta relazione con gli altri soggetti, pubblici e privati, presenti sul territorio”: il 41% degli interventi di tutela del patrimonio artistico e culturale promossi dalle aree protette è realizzato in co-progettazione con le amministrazioni comunali. Dal 2003 al 2007, riporta il documento, i parchi hanno migliorato le proprie capacità di autofinanziamento del 50%, investendo più di un terzo di queste risorse sul territorio e sui beni storico-artistici.

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Il volume, ha spiegato Giampiero Sammuri, presidente Federparchi, documenta “il prezioso lavoro che i parchi svolgono quotidianamente con intuizioni di grande originalità; dal momento che se si hanno poche risorse -aggiunge- l’inventiva è d’obbligo”. Soprattutto nelle aree marine protette, ricorda Sammuri, sono state realizzate iniziative interessanti come quella delle boe intelligenti, che contribuiscono a ostacolare l’ormeggio incontrollato delle imbarcazioni nelle aree protette come il Parco Marino delle Cinque Terre o Capo Carbonara, in Sardegna. Un’altra idea è l’immersione di blocchi di cemento per dare una mano alla ripopolazione della fauna in quei fondali marini particolarmente impoveriti. Per quanto riguarda l’aspetto della fruizione turistica, Sammuri ricorda anche l’attivazione della Parchicard, una carta disponibile in 22 parchi nazionali per accedere a servizi convenzionati come terme, hotel, ristoranti, negozi di artigianato locale.

La questione delle risorse

Un momento della conferenza di presentazione del Libro Bianco
Un momento della conferenza di presentazione del Libro Bianco

Restano aperti i problemi delle “ambizioni speculative” che minacciano il patrimonio verde italiano e la “ridotta capacità di investimento pubblico”: la quota effettiva riservata dalla Finanziaria 2009 all’ambiente arriva a 528 milioni, pari a un 1,5% dell’ammontare complessivo della manovra (33,6 miliardi di euro). Nel triennio 2009-2011 i finanziamenti subiranno un taglio strutturale in termini reali del 52%, ha sottolineato Federparchi alla presentazione del Libro Bianco. Nel dettaglio, le risorse pubbliche (Stato e Regioni) impegnate per le aree protette ammontano a 240 milioni di euro. Una volta distribuiti significa che i parchi nazionali disporranno in media di 38 euro per ettaro (la metà di quelli di cui dispongono, per esempio, in Spagna), mentre quelli regionali di 95 euro. (27/11/09)

 

Per consultare il Libro Bianco “Parchi e Cultura 2009”:

www.parks.it/federparchi/pdf/LibroBiancoWeb.pdf

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