Giovedì 25 Aprile 2024 - Anno XXII

Camminare per difendere il territorio

Passo dopo passo seguiamo il percorso che ha portato all’istituzione dei primi club escursionistici dagli Stati Uniti al Vecchio Continente. Il caso delle campagne inglesi che diventano finalmente accessibili ai piedi di instancabili camminatori

Teddy Roosevelt e John Muir a Glacier Point nel Parco nazionale Yosemite nel 1903 (Foto: Sierraclub.org)
Teddy Roosevelt e John Muir a Glacier Point nel Parco nazionale Yosemite nel 1903 (Foto: Sierraclub.org)

Prendete soltanto fotografie, lasciate soltanto impronte” (motto del Sierra Club)

 

Con l’alpinismo nasce un altro importante movimento che segna le sorti del camminare in Occidente: l’Alpine Club. Fondato nel 1857, assume sin dall’inizio una connotazione ibrida: qualcosa tra un circolo di gentiluomini e una società scientifica. Da quell’anno in poi le associazioni finalizzate alle attività all’aperto erano proliferate per tutta l’Europa e il Nord America, coniugando il piacere dell’associazionismo con le pubblicazioni e le esplorazioni tipiche delle associazioni scientifiche. Il camminare era talmente entrato a far parte della cultura che, mediante i club escursionistici, poteva diventare la base di ulteriori cambiamenti.

Una data che segna fortemente la storia dei club escursionistici è il 4 giugno 1892, giorno di fondazione di quella che si dimostrerà l’associazione madre degli amanti del camminare e della natura: il Sierra Club. Fondato da John Muir e la cerchia di amici a lui più stretti, quali il pittore William Keith e l’avvocato Warren Olney, il Sierra Club nasce con lo scopo innovativo di agire in difesa dello Yosemite National Park, contrastando gli imprenditori edili che miravano a razziarne il legname e le risorse minerarie.

Il Sierra Club favorisce in tal modo una rivoluzione all’interno della concezione delle funzioni dei club escursionistici. La californiana Rebecca Solnit scrive al riguardo: “Fingere che il mondo sia un giardino è un atto sostanzialmente apolitico, un modo per non vedere i nemici che gli impediscono di esserlo. Ma cercare di fare del mondo un giardino è spesso un tentativo di carattere politico. Per molto tempo, camminare nel paesaggio è stato considerato un atto in qualche modo virtuoso, ma alla fine John Muir e il suo Sierra Club avevano dato una definizione di questa virtù: era la difesa del territorio”.

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Parola d’ordine: Escursionismo

Giovani aderenti al gruppo tedesco di Wandervogel (Foto: Universität Konstanz)
Giovani aderenti al gruppo tedesco di Wandervogel (Foto: Universität Konstanz)

Nel 1896 in Germania, nasce il Wandervogel, da un gruppo di studenti di stenografia che comincia a compiere delle escursioni nei boschi dei dintorni e poi sempre più lontano. Questo movimento rappresentava una risposta all’autoritarismo della famiglia e del governo tedesco. Quasi tutti i soci vivevano il periodo di impetuoso idealismo tipico dell’adolescenza e le loro serate si svolgevano tra accanite discussioni filosofiche e l’ascolto della musica. L’escursionismo era ciò che li accomunava veramente. Per quanto riguarda tutte le altre tematiche, in realtà, non c’era una forte omogeneità, anzi spesso fazioni del gruppo si trovavano in antitesi.

Ovunque, salvo che in Gran Bretagna, si direbbe che il camminare organizzato si trasforma prima in escursionismo, poi in campeggio e alla fine in una cosa nebulosa come gli svaghi all’aria aperta. Soltanto in Gran Bretagna l’escursionismo è rimasto il punto stabile ed essenziale.

Proprietà terriere, ostacolo da rimuovere

La campagna inglese
La campagna inglese

In Gran Bretagna il camminare ha una risonanza, un peso culturale che non ha da alcun’altra parte. Nei sabati estivi, più di diciotto milioni di inglesi vanno in campagna e dieci milioni dichiarano che per loro camminare è un divertimento. Camminare non ha classi, è uno dei pochi sport interclassisti. Ma, come accennato precedentemente, l’accesso ai terreni ha rappresentato una specie di guerra di classe. Da un migliaio di anni i proprietari terrieri hanno incamerato porzioni sempre più ampie dell’isola. Il camminare si afferma sui sentieri che sono come una sorta di sistema circolatorio che collega l’intero organismo di microfrazioni create dai proprietari terrieri. Il camminare, in tal modo, diviene l’antitesi del possedere; implica un’esperienza mobile, gratuita e condivisibile della terra. E così, come spesso i nomadi hanno costituito un disturbo per i nazionalismi, perché il loro girovagare rendeva indistinte e sfondava le frontiere che definiscono le nazioni, la passione per il camminare del ceto borghese in Inghilterra ha prodotto, in scala minore, lo stesso effetto sulla proprietà privata aristocratica.

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