Sabato 18 Maggio 2024 - Anno XXII

Solidarietà in punta di dito

Panni verdi, omini di plastica dipinti, lunghi pomeriggi con gli amici. Tutto questo è stato e ancora oggi è, Subbuteo. Un patito subbuteista ha incontrato personaggi famosi altrettanto appassionati. Ne è nato un libro scritto anche per sostenere un’associazione di volontariato di Ferrara

Calciatori in miniatura
Calciatori in miniatura

Un gioco o qualcosa di più? Il nome Subbuteo risuona nelle orecchie dei “ragazzi” degli anni ’70-’80, il calcio da tavolo giocato rigorosamente a punta di dito su un panno verde ha impegnato allo strenuo i pomeriggi dei ragazzi di almeno due decenni prima di essere lentamente ma inesorabilmente soppiantato dai giochi elettronici. Ora, altrettanto lentamente e inesorabilmente, il Subbuteo sta tornando in auge nella sua versione “Old”, quella amatoriale. Arrivati alla soglia della maturità molti quaranta-cinquantenni stanno riscoprendo il gusto del Subbuteo (e qui gli psicologi troverebbero materiale in abbondanza per le loro teorie…), sono sorti club in tutta Italia, si disputano regolari tornei e qualche giovane, figlio, nipote, conoscente si sta pian piano avvicinando al gioco.

Attori, cantanti, giornalisti uniti dal “flick”

La copertina del nuovo libro di Nicola Deleonardis
La copertina del nuovo libro di Nicola Deleonardis

Quando è arrivato in redazione questo libro, mi si sono illuminati gli occhi e sono stato costretto a fare “outing”, guardato con un sorrisino (a dire il vero un po’ambiguo) dai miei cari colleghi. Ebbene sì, anche io (classe 1959) sono uno di loro, come Nicola Deleonardis, classe 1965, grande appassionato sfegatato di calcio, subbuteista e attivo partecipante del forum su Internet con il nickname “Delez”. In “Subbuteo o son desto” ha incontrato personaggi famosi in diversi campi che come tanti hanno un insospettato trascorso passato a colpire col dito una palla con miniatura di plastica incollata su una base basculante ricreando dribbling ubriacanti e gol sensazionali. Salta fuori una galleria di diciannove nomi: famosi giornalisti sportivi come Fabrizio Failla, Marco Mazzocchi, Riccardo Cucchi; cantanti come Francesco Baccini, Andrea Mingardi, Nicola “Faso” Fasani; attori come Max Pisu, Leonardo Manera, Gianmarco Tognazzi; calciatori come Gianluigi Buffon (accanito collezionista di squadre) o Cristian Servirei… Una lunga lista accomunata dal “flick” (il colpo a punta di dito col quale si colpisce il giocatore).

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Un aiuto ai bimbi malati e ai loro familiari

Uno stadio a misura di
Uno stadio a misura di “flick”

Dalle interviste si capisce quanto il Subbuteo sia stato importante per creare amicizie e legami che in molti casi durano tuttora, dal senso di nostalgia degli intervistati si percepisce come spesso manchi solo l’occasione per tornare a calcare il panno verde. Il libro ha la prefazione di Carlo Nesti, un’introduzione con cenni storici e tecnici sul Subbuteo e un’appendice con qualche consiglio per chi volesse iniziare a collezionare squadre e come restaurare gli omini un po’ malconci. Il merito di Delez è stato quello di non scrivere un libro per iniziati ma di far conoscere in maniera leggera questo “Paese dei Balocchi” fatto di tanta passione, un pizzico di sana competitività e una buona dose di goliardia. Per finire, una cosa molto importante: una delle motivazioni di “Delez” a scrivere questo libro è stato il desiderio di aiutare GIULIA, un’associazione di volontariato di Ferrara che si occupa di mantenere sul territorio una figura professionale come lo psico-oncologo per sostenere i bambini malati e dei loro familiari durante il duro periodo del decorso e delle terapie necessarie. (16/07/10)

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