Venerdì 29 Marzo 2024 - Anno XXII

Giordania, le pietre della Storia

Una terra dalle mille visioni e dai notevoli contrasti paesaggistici. Il futuro turistico è un obiettivo moderno perseguito senza angosce e in grado di convivere armoniosamente con la saggezza di un popolo antico

Luma Al-Khatib, regional marketing coordinator per l'Italia e la Spagna del Jordan Tourism Board
Luma Al-Khatib, regional marketing coordinator per l’Italia e la Spagna del Jordan Tourism Board

La Giordania dell’oltre Duemila, consapevole di avere un territorio che è profondamente legato alle radici millenarie dell’umanità, si sta a ragione preoccupando per la salvaguardia e la sopravvivenza di due realtà fisiche e insieme simboliche, in questo momento in sofferenza: le acque del Giordano, non più abbondanti come un tempo perché troppo sfruttate e quelle del Mar Morto, che ad una elevata evaporazione per l’eccessiva salinità hanno visto anch’esse interventi umani che ne hanno alterato gli antichi equilibri. Gli studi in atto e i progetti di ripristino riusciranno probabilmente ad evitare che la situazione attuale peggiori.

Per il resto, i rischi per il territorio sono pressoché nulli. Gli antichi monumenti, i siti archeologici, la conservazione delle bellezze naturali tutelate da una fitta rete di parchi e riserve da tempo istituite, consentono di assorbire e diluire la pur notevole presenza “umana” dei moltissimi turisti che ogni anno frequentano questo paese.

Non molto esteso, è vero, ma ricco di bellissime sorprese geografiche: deserti e montagne fantastiche che nel loro “nulla” apparente mostrano le bellezze del creato. Colline morbide e verdi come ai tempi di Gesù, punteggiate da villaggi raccolti e vitali. Depressioni naturali che, di per sé, costituiscono una meraviglia altrove difficilmente riscontrabile. Oltre alle visioni uniche del Mar Morto, c’è persino uno “scampolo” di Mar Rosso che, incredibile ma vero, possiede addirittura una barriera corallina.

Di “cosa” sia la Giordania e di come siano andate e vadano le “cose” turistiche in questo paese, ne parliamo con Luma Al-Khatib, regional marketing coordinator per l’Italia e la Spagna del Jordan Tourism Board di Amman.

Madaba, il mosaico bizantino del VI secolo con la mappa di Gerusalemme
Madaba, il mosaico bizantino del VI secolo con la mappa di Gerusalemme

Signora Al-Khatib, fra le tante cose belle del suo paese, c’è qualcosa di relativamente poco noto che si sente di segnalare ai turisti che verranno e a quelli che già sono venuti ma che magari non hanno visto?

Dubito che i molti visitatori, pur se ritornati più volte in Giordania, abbiano potuto apprezzare compiutamente la famosa e preziosa “Carta di Madaba”. Si tratta di uno stupendo mosaico multicolore risalente a qualche anno dopo il 542 d.C., scoperto nel 1880 da alcune tribù arabe, ma di religione cristiana, provenienti da Karak.

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Nella piana di Madaba, che si trova a sud di Amman, al momento di edificare una chiesa ortodossa sui resti di un edificio bizantino, venne alla luce il mosaico nel quale era rappresentata la Palestina e i territori che vanno dal Libano al delta del Nilo. Parte dei mosaici sono purtroppo andati perduti, ma quello che questa carta geografica contiene è il mondo allora conosciuto e che in gran parte conosciamo anche oggi: da Gerusalemme alla valle del Giordano; dalle oasi, ai fiumi, ai rilievi.

Un’opera così importante costituirà senza dubbio un’attrattiva notevole, per chi sceglie la Giordania per le proprie vacanze.

Anche per chi vive nel nostro paese. Vi sono rappresentate 150 città; come dire che vi si può “studiare” l’intera evoluzione di un territorio ricco di storia come questa parte di medio oriente. Inoltre, sono stati scoperti e sono tuttora in fase di studio e valorizzazione, altri mosaici prossimi a questo celeberrimo di Madaba. Non a caso questa località è stata definita la “Ravenna di Giordania”.

Wadi Rum, noto anche come
Wadi Rum, noto anche come “Valle della luna”

E la capitale, come si colloca nel gradimento dei visitatori?

Amman è una capitale forse un po’ troppo grande per un piccolo paese qual è la Giordania. In questi ultimi anni è molto cresciuta, sia per numero di abitanti, che territorialmente. Il colpo d’occhio che si gode dal terrazzo del Wild Jordan Center sulla città, con le rovine romane e la distesa di abitazioni che le hanno inglobate, è uno dei “must” che i turisti non si perdono! Ma sono tantissimi i luoghi degni di essere conosciuti e visitati. Direi che è lo sviluppo intero della Giordania che ha condotto alla crescita della sua capitale. Una grande Amman, aperta ad uno sviluppo moderno, sottolinea la crescita delle ambizioni giordane. Tutto il resto del Paese conserva per contro la caratteristica impronta rurale.

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Amman a parte, quali sono le mete che proponete, più di altre, ai turisti?

È troppo facile citare in primo luogo un sito famoso nel mondo intero; parlo di Petra e del complesso monumentale scavato nelle rocce rosa delle montagne. Poi i luoghi Sacri, meta di continui pellegrinaggi e la zona del Mar Morto, ricca di suggestioni specie dove il Giordano vi entra. Quindi le Città della Decapoli romana, i numerosi Castelli, per finire con l’incredibile Wadi Rum, che si estende nel sud del paese.

Turismo termale sul Mar Morto (Foto: Lucio Rossi)
Turismo termale sul Mar Morto (Foto: Lucio Rossi)

Ma molte altre attrattive sono state aggiunte di recente. E’ una scelta voluta o è figlia di progetti già esistenti?

Una realtà non esclude l’altra, comunque. Se, ad esempio, le cure termali del Mar Morto vantano una consuetudine di anni, quella di sviluppare un turismo naturalistico è relativamente recente, con l’istituzione di nuovi Parchi e aree protette. Anche l’area di Aqaba ha avuto e sta avendo uno sviluppo notevole in questi ultimi anni, con la nascita di nuove strutture ricettive per le vacanze di mare.

In definitiva, quali sono i punti di forza del turismo giordano?

Turismo culturale: storia, archeologia, monumenti, eventi ecc.; turismo religioso, che naturalmente si completa con i luoghi della fede di Israele e Palestina; turismo d’avventura (trekking, scalate, rafting, escursioni). A tale riguardo è allo studio un nuovo progetto per creare strutture ricettive mobili, come già esistono nel Wadi Rum, per soddisfare una sempre maggior richiesta di tale tipo di vacanze; in queste aree non sarà mai possibile costruire e alcune zone prossime al confine saudita sono già state individuate. Poi c’è il turismo “verde”, grazie ai numerosi parchi creati; qui è possibile godere della natura, della flora e della fauna esistenti. Senza dimenticare il turismo termale, specie quello collaudatissimo del Mar Morto. Il clima giordano è buono quasi tutto l’anno e anche questo invoglia i turisti a visitare il nostro paese.

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Riserva Naturale di Dana (Foto: Lucio Rossi)
Riserva Naturale di Dana (Foto: Lucio Rossi)

A proposito, come sono le “cifre” di tali arrivi?

Le cifre, sino a settembre del 2010, parlano di una totale di 2milioni e 300mila arrivi, distribuiti in questo modo: paesi del Golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Oman, Qatar, Emirati Arabi): 752mila persone. Siria e Libano, 375mila; paesi americani 159mila, paesi asiatici 203mila, paesi europei (Israele compreso) 535mila. All’ultimo posto, gli arrivi dall’Africa. Petra, naturalmente, figura al primo posto tra le località visitate (671mila visitatori). La somma generata dagli arrivi del 2010 si aggira attorno ai 1.900 milioni di dollari giordani.

La crescita è comunque continua e fa ben sperare per il futuro, anche perché è allo studio un progetto di turismo che coinvolge, pur nell’immancabile competitività, le aree di confine (Israele, Palestina, Siria). Da escludere le zone desertiche di Iraq e Arabia, semmai concorrenti potenziali con il turismo del deserto che già abbiamo avviato con successo. Quello giordano è un turismo che si basa molto sui gruppi organizzati dai tour operator, specie quello che proviene dall’Europa; ma stiamo assistendo anche alla crescita del turismo individuale.

La Regina Rania
La Regina Rania

Come pensate di promuovere sempre meglio il vostro paese?

Con i soliti mezzi, rendendoli se possibile più efficaci. Viaggi stampa, presenza sui media tradizionali e sul web; congressi, manifestazioni eccetera.

Poi abbiamo un grande aiuto anche dalla Regina Rania – bella, colta, disponibile – in occasione dei suoi viaggi all’estero. Rappresenta, grazie alla popolarità e la simpatia delle quali gode, un buon “biglietto da visita” per le fortune turistiche della Giordania.

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