Lunedì 6 Maggio 2024 - Anno XXII

State of the world 2011. Nutrire il pianeta

State of the world 2011. Nutrire il pianeta a cura di Gianfranco Bologna, Edizioni Ambiente, pagine 416, Euro 24,00. ” width=”177″ height=”270″>State of the world 2011. Nutrire il pianeta a cura di Gianfranco Bologna, Edizioni Ambiente, pagine 416, Euro 24,00. “Viviamo in un mondo dove si produce più cibo di quanto se ne sia mai prodotto, ma dove la fame non è mai stata così diffusa.” Si apre con questa affermazione una delle edizioni più importanti del rapporto State of the World, per la prima volta interamente dedicata al tema dell’alimentazione e della produzione agroalimentare.Cosa non funziona nel mercato mondiale … Leggi tutto

State of the world 2011. Nutrire il pianetaState of the world 2011. Nutrire il pianeta
a cura di Gianfranco Bologna, Edizioni Ambiente, pagine 416, Euro 24,00.
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State of the world 2011. Nutrire il pianeta
a cura di Gianfranco Bologna, Edizioni Ambiente, pagine 416, Euro 24,00.

“Viviamo in un mondo dove si produce più cibo di quanto se ne sia mai prodotto, ma dove la fame non è mai stata così diffusa.” Si apre con questa affermazione una delle edizioni più importanti del rapporto State of the World, per la prima volta interamente dedicata al tema dell’alimentazione e della produzione agroalimentare.

Cosa non funziona nel mercato mondiale del cibo al punto da produrre questo gigantesco paradosso? Cosa non va nel nostro sistema produttivo? E quanto ha a che fare tutto ciò con il nostro modo di mangiare?

I risultati di due anni di ricerche effettuate per la maggior parte “sul campo” confluiscono oggi in un volume che costituirà il punto di riferimento per le future analisi su questi temi, al centro di eventi sempre più seguiti come Terramadre e il Salone del Gusto, oltre che dei lavori preparatori per l’Expo 2015 di Milano.

State of the World 2011, con la prefazione di Carlo Petrini e Andrea Segrè, conduce il lettore in un viaggio lungo il quale molti luoghi comuni vengono smentiti: dalle zone più difficili dell’Africa, dove le comunità rurali hanno messo a punto strategie di sopravvivenza esemplari nel rispettare le scarse risorse a disposizione, fino alle città del mondo più ricco, dove l’agricoltura degli urban farmers sta diventando qualcosa di più di una moda passeggera.

Sementi migliorate, fertilizzanti e pesticidi, meccanizzazione massiccia: sono questi gli ingredienti della Rivoluzione Verde che, a partire dagli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, ha consentito di sfamare milioni di individui. Oggi quel modello sta mostrando i suoi limiti. Mentre nel mondo quasi un miliardo di persone è ancora sottonutrito, l’agricoltura risulta essere uno dei principali responsabili del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, oltre che una delle cause più importanti della perdita di biodiversità.

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Denuncia circostanziata dei problemi e individuazione delle soluzioni costituiscono come sempre i due poli di interesse nel rapporto annuale State of the World, che si conferma essere una fonte insostituibile di informazione aggiornata e qualificata per il lettore e un vero strumento di lavoro per chi opera e per chi decide su queste materie.

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