Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

I fiordi. Bellezze naturali delle valli glaciali

Continua il viaggio di Mondointasca alla scoperta della costa occidentale della Norvegia. Dopo Bergen ci immergimo in un paesaggio sempre diverso dove la natura (ghiacciai, corsi d’acqua, vento) ha modellato le montagne, scavato la roccia creando i fiordi

Veduta panoramica del fiordo di Sogn. Foto: Destination Sogndal & Luster/Finn Loftesnes
Veduta panoramica del fiordo di Sogn. Foto: Destination Sogndal & Luster/Finn Loftesnes

 

La Norvegia in un guscio di noce” (Norway in a Nutshell) sembra un nome ambizioso per un programma di viaggio. Volere racchiudere l’essenza di un paese così vario e ampio in un escursione giornaliera appare una sfida orgogliosa. Eppure se i norvegesi – popolo tradizionalmente molto serio – hanno voluto accettarla è perché erano sicuri di vincere. E così è stato. Cosa viene in mente pensando alla Norvegia? Sicuramente i fiordi. Le antiche strette valli glaciali riempitesi d’acqua dopo il disgelo sono un fenomeno presente in Europa prevalentemente lungo le coste norvegesi, con qualche altro esempio in Groenlandia, Scozia, Danimarca e, unico nel Mediterraneo, in Montenegro! Poi, il Vidda, l’altopiano roccioso e brullo battuto dal vento.

Idea viaggio: “Norway in a Nutshell”

Foto di Paal Audestad/Fjord Tours
Foto di Paal Audestad/Fjord Tours

Norway in a Nutshell” è un pacchetto completo che si acquista su internet o direttamente a Bergen. Non è però l’unico modo di visitare la zona dei fiordi. In un viaggio precedente ho preso un battello allo Strandkajterminalen di Bergen che mi ha portato fino a Flåm, da dove ho proseguito in treno per Myrdal-Bergen. Rispetto alla gita organizzata si evita il tratto stradale e si rimane più a lungo sull’acqua. Si naviga sempre sottovento protetti dal mare aperto dalle isole esterne e ci si gode lo spettacolo della costa frastagliatissima, per poi virare verso destra ed entrare nel Sognefjord. È un battello di linea e sosta in alcuni approdi lungo la rotta.

Tra mare e montagne

La cascata di Kjosfossen. Foto: www.visitnorway.com/Morten Rakke.
La cascata di Kjosfossen. Foto: www.visitnorway.com/Morten Rakke.

Facciamo un passo indietro. “Norway in a Nutshell” è un’escursione giornaliera che permette di vedere le bellezze naturalistiche della Norvegia e combina il trasporto marittimo con quello ferroviario e in autobus. L’escursione che ho scelto prevede la partenza e l’arrivo a Bergen e dura 12 ore ma, volendo è possibile fermarsi in qualche località intermedia, o proseguire da e per Oslo o, addirittura avere la capitale norvegese come punto di partenza e arrivo. Nel periodo estivo (fino al 20 agosto) ci sono due partenze al giorno. Tutto inizia alla stazione di Bergen dove si prende il treno locale che si inoltra all’interno della Norvegia arrampicandosi sull’Hardangervidda fino a giungere a Myrdal. Qui ci aspetta la coincidenza con l’altro treno, quello che scenderà a Flåm. Dopo dieci minuti il treno si ferma per cinque minuti e tutti ci precipitiamo a scendere. Ci siamo arrestati a Kjosfossen, una fermata solo a uso turistico. Una semplice banchina di legno sopra una spettacolare cascata con una caduta libera di 93 metri. Sotto c’è la valle, selvaggia e verdissima solcata dal torrente. Fatte le dovute foto e risaliti a bordo ci precipitiamo al livello del mare a Flåm nell’Aurlandsfjord, un braccio laterale lungo circa 17 chilometri del Sognefjord, il fiordo più lungo della Norvegia (il secondo al mondo dopo Scoresby Sund in Groenlandia) che si estende invece per ben 204 chilometri. Il villaggio è molto importante come località turistica fin dal secolo scorso. Grazie alla profondità del fiordo (il Sognefjord arriva a -1.308) le navi da crociera potevano facilmente arrivare vicino a riva gettando le basi per un turismo che si è ulteriormente sviluppato a partire dal 1909 quando fu aperta la ferrovia per Myrdal. Proprio al 1870 risale il famoso Fretheim Hotel rimasto posizionato proprio in fondo al fiordo. Questo albergo nacque come residenza di un ricco lord inglese che l’utilizzava per andare a pescare i salmoni. Trasformato in un albergo, oggi è stato naturalmente modernizzato ma mantiene intatta la sua atmosfera “Fin de siecle”.

LEGGI ANCHE  Le Sante Marie del Mare

 

CONTINUA A LEGGERE A PAGINA 2

Condividi sui social: