Giovedì 18 Aprile 2024 - Anno XXII

India rurale. Una vera scoperta

Percorrendo le vaste aree meno note e quindi meno turistiche dell ‘India, si incontrano popolazioni tra loro molto diverse, cresciute nel culto del proprio lavoro e nell’amore per la propria terra. Questi micro universi esprimono una cultura frutto di antiche tradizioni, di secolari manualità, di partecipe vita sociale. È l’India antica e attiva che affascina il visitatore

Geografia artigianale

Artigianato artistico
Artigianato artistico

Ogni zona dell’India ha i suoi centri di produzione specializzati. Se è vero che nelle campagne si produce un artigianato in prevalenza destinato ai consumi locali, è altrettanto vero che partendo da queste storiche basi rurali, sono nati centri di produzione – per più larghi consumi interni e per il mercato turistico – che hanno avuto sviluppo, con fabbriche di ogni dimensione, anche nelle città maggiori del paese. Conseguentemente, ogni area dell’India raggruppa specifiche capacità di produzione che, col tempo, hanno condotto ad un logico processo di identificazione. È così che troviamo per ogni categoria di manufatti i luoghi nei quali, in prevalenza, vengono prodotti. Banavasi, nel Karnataka, è nota per gli oggetti in bambù, in cocco, in legno di sandalo. Se a Kandangi e a Karaikudi, entrambe nel Tamil Nadu, si fabbricano indumenti di cotone e sari parimenti di cotone, le sete vengono tessute sia a Ikkat che a Pochampally, nell’Andhra Pradesh. Gli oggetti in ferro e in terracotta sono tipici di Nagarnar, nel Chhattisgarh, mentre le foglie di palma dipinte si ‘lavorano’ a Raghurajpur, nell’Orissa. Dall’artigianato all’industria o, perlomeno, alla produzione su scala più vasta. Ecco allora che la lavorazione della pelle, molto diffusa, si trova in diverse città: Hyderabad, Delhi, Bangalore, Mumbai, Jalandhar (Punjab), in molte località del Tamil Nadu (Ambur, Ranipet,Vaniyambadi, Trichy, Dindigul) oltre ché nella capitale Chennai, per finire con Kanpur e Agra, nell’Uttar Pradesh e Kolkata, nel West Bengal. Parimenti importanti i luoghi della lavorazione del tessile. Centro della sgranatura del cotone è Guntur, nell’Andhra Pradesh, mentre la maglieria in cotone è tipica di Tirupur (Tamil Nadu) e la biancheria, sempre in cotone, viene prodotta a Kolkata; quella in lana è appannaggio di Ludhiana (Punjab). I tessuti a mano vedono il centro di produzione principale a Panipat (Haryana) e quelli per la casa a Kannur (Kerala). Di grande importanza e continua espansione è poi il settore dei gioielli e delle pietre preziose: lavorati i primi (Mumbai, Gujarat e Rajasthan) ed estratte le seconde (Maharashtra, Madhya Pradesh, Bihar, Andra Pradesh e Orissa). Ancora una volta, è la civiltà rurale (artigianale e industriale) che si perpetua, rinnovandosi.

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Case e templi rurali

Tessitrici all'opera
Tessitrici all’opera

Un villaggio tradizionale può essere fatto di fango, argilla, pietra, legno o bambù; dipende dal materiale che più facilmente è reperibile nella zona in cui è sorto; i tetti di tegole o paglia, le finestre di legno intagliato e le facciate decorate sono tipiche delle case di campagna; all’interno, pavimenti ricoperti di sterco di vacca, lampade ad olio, mobili di fattura locale. Ogni regione ha adattato ingegnosamente le risorse naturali presenti per dare solidità e conforto al luogo in cui si vive. Alcuni esempi di tali abitazioni si trovano a Chettinad nel Tamil Nadu e a Samode, villaggio prossimo a Jaipur. Con lo sviluppo del turismo non sono poche le case tradizionali adattate per ospitare i visitatori e non di rado vengono condotte dal nucleo familiare primitivo: ad esempio a Shaam-e-Sarhad (significa: tramonto sul confine) centro del distretto di Hodka (Gujarat) e nel villaggio di Amraee, prossimo a Pranpur (Madhya Pradesh) che mostra le “bhunga”, tradizionali capanne di fango. L’arte muraria si insegna a Ballavpur Danga (West Bengal) anche se non è difficile immaginare che, nei molteplici piccoli centri della nazione, questa, come moltissime altre, sia un’arte tramandata di padre in figlio, in modo naturale e continuo, almeno sino a quando la “modernità” non arriverà a cambiare le antiche abitudini. La religione in India è un modo di vivere, quindi anche di costruire le “case” delle divinità. Ogni piccolo o grande tempio rende omaggio agli dei che sovrintendono la vita delle comunità rurali e le pietre formano edifici semplici, completi talvolta di piscine votive, sempre comunque arricchiti di elaborate sculture.

Delizie di campagna: musica, canto e cucina

L'arte della musica
L’arte della musica

Anche queste sono piccole “arti” che il mondo rurale coltiva nel solco della tradizione, a scandire lo scorrere delle stagioni. Gli strumenti musicali (sitar, tamburi di ogni dimensione, campanelli, cimbali ecc.) accompagnano i canti che altro non sono che storie e leggende tramandate nel tempo. Eroi e contadini, trionfi e tragedie, amori contrastati o felicemente conclusi, dèi benevoli e demoni, uomini coraggiosi, donne di squisita bellezza. Tutto diventa vivo e spirituale, nelle molteplici manifestazioni che si svolgono dappertutto. Non di rado, le musiche acquistano “voce”, simulando il picchiettio della pioggia, l’impetuosità del vento, la luminosità del giorno e il mistero delle tenebre notturne. Strumenti e voci insieme, in un rito sonoro ripetuto dalla notte dei tempi. La cucina, i cibi, le bevande si uniscono alle musiche e ai canti a rimarcare un’altra ricchezza del mondo rurale. La preparazione dei cibi è variegata e diversa a seconda delle differenti zone geografiche. Cerimoniale che conduce al rito sempre ripetuto e sempre nuovo di una manifestazione vitale e coinvolgente. Ogni regione possiede le sue spezie tradizionali, così come variano le tecniche di cottura e gli stili di preparazione. Tutto ciò è il riflesso di un mondo pastorale che unisce agli elementi della natura uno stile di vita che affonda le proprie radici nei secoli. Si può ben dire che il calore, l’armonia sociale e il cameratismo, racchiudano compiutamente lo spirito di quest’India rurale.

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