Sabato 27 Aprile 2024 - Anno XXII

Memorie della Grande Guerra

In attesa di commemorare il centenario della Prima Guerra Mondiale già a partire dal 2014, sono online itinerari e pacchetti turistici nei luoghi della Storia tra camminamenti, torrette di osservazione, gallerie e fortini

La sagoma di un soldato lungo il  percorso storico del Brestovec, Gorizia. Autore: Gabriele Menis
La sagoma di un soldato lungo il percorso storico del Brestovec, Gorizia. Autore: Gabriele Menis

 

La Prima Guerra Mondiale occupa ancora uno spazio importante nella memoria collettiva delle persone, segnando uno spartiacque nella storia contemporanea. Da questa premessa nasce il progetto interregionale “Itinerari della Grande Guerra – Un viaggio nella storia“, un’iniziativa culturale che coinvolge le regioni Friuli Venezia Giulia (capofila del progetto), Veneto, Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano. La finalità è quella di valorizzare in chiave turistica questo straordinario patrimonio storico e culturale in modo da farlo rivivere a tutti gli appassionati e a chiunque voglia conoscere un’importante parte del passato non solo italiano ma europeo. Il portale “Itinerari della Grande Guerra” (www.itinerarigrandeguerra.it) è stato sviluppato nell’ambito dell’omonimo progetto per scoprire i luoghi, e la storia della Prima Guerra Mondiale nelle aree coinvolte. Con qualche mese di anticipo sul centenario dell’avvenimento, il Friuli Venezia Giulia presenta una serie di itinerari per rivivere questo evento del quale la regione conserva segni tangibili. Carso, Isontino, Alpi e Prealpi Giulie, Alpi Carniche e la zona collinare lungo la linea del Tagliamento furono luoghi di scontro e tutta la zona di pianura diventò una grande retrovia al servizio delle Forze Armate per poi venir invasa dalle truppe austro-germaniche dopo la disfatta di Caporetto.

Tracce indelebili

Forte Osoppo (Udine). Autore: Gabriele Menis
Forte Osoppo (Udine). Autore: Gabriele Menis

Anche il Tarvisiano conserva tracce di fortini, gallerie e trincee, perché la linea del fronte correva proprio sul filo di cresta di molte cime delle Alpi Giulie. La cartografia fornita ai visitatori e inclusa nel pacchetto permette di analizzare a tavolino i percorsi delle escursioni che vengono effettuate con la guida di un esperto storico. Infine, innumerevoli sono le tracce della Grande Guerra nel Carso, che nella prima fase della guerra divenne il fronte principale: qui furono combattute undici battaglie prima della decisiva dodicesima battaglia dell’Isonzo che portò alla disfatta di Caporetto. Nelle alture alle spalle di Monfalcone e sui monti Sei Busi, San Michele, Calvario e Sabotino, oggi si può scoprire questa importante parte di storia. A pochi chilometri di distanza ci sono inoltre i sacrari di Redipuglia e di Oslavia dove riposano migliaia di soldati italiani e austriaci uniti da un tragico destino.

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Per ulteriori informazioni consultare il portale dedicato alla Grande Guerra www.itinerarigrandeguerra.it o contattare il numero verde 800 016 044.

(11/10/2013)

Nei luoghi dei nostri avi

Il Monte Zermula, nel comune di Paularo (Udine). Autore: Gabriele Menis
Il Monte Zermula, nel comune di Paularo (Udine). Autore: Gabriele Menis

Molti itinerari sono compresi in appositi pacchetti turistici, dedicati agli appassionati di storia militare, ai parenti di ex-combattenti che volessero rivisitare i luoghi di battaglia dei propri avi, a gruppi di studenti, ma anche a chi semplicemente desidera passare un weekend tra storia e natura aggiungendo qualche degustazione delle specialità regionali. Le proposte di itinerario, varie e personalizzabili, comprendono escursioni nei siti più significativi che permettono anche di godere dello spettacolo paesaggistico e naturalistico, di visite a musei, incontri con esperti e storici della Grande Guerra, cene tipiche e possono includere anche visite oltreconfine, in Slovenia, al toccante Museo della Grande Guerra di Caporetto, già premiato come migliore museo europeo.

Anche la Carnia, terra di confine tra il Regno d’Italia e l’impero Asburgico, fu teatro di una logorante guerra di trincea: nascosti tra splendidi paesaggi montani si incontrano ancora camminamenti, torrette di osservazione, gallerie e fortini ed è possibile scoprire la storia delle portatrici carniche, donne diventate eroine, che, mettendo a rischio continuamente la propria vita, tenevano i collegamenti con le trincee in prima linea, portando nelle gerle, viveri e munizioni ai combattenti. 

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