Domenica 28 Aprile 2024 - Anno XXII

Bollicine nate e cresciute in Franciacorta

Anno dopo anno Loris Biatta migliora. Come il suo vino. Cresce in competenza e in capacità di presentare il suo prodotto e poi nel saperlo vendere, in modo che le bollicine nate in Franciacorta in quel di Passirano (BS) sono ormai conosciute in tutti i continenti. Sotto la sua guida, in una quindicina d’anni, il marchio Le Marchesine sono diventate una realtà di tutto rispetto. In quei cinque ettari di proprietà e negli altri 35 in affitto lungo, Biatta produce quasi 500mila bottiglie l’anno, di cui un quinto se ne va all’estero. In cantina ha stabilmente 1,8 milioni di bottiglie, … Leggi tutto

Bollicine nate e cresciute in Franciacorta

Anno dopo anno Loris Biatta migliora. Come il suo vino. Cresce in competenza e in capacità di presentare il suo prodotto e poi nel saperlo vendere, in modo che le bollicine nate in Franciacorta in quel di Passirano (BS) sono ormai conosciute in tutti i continenti. Sotto la sua guida, in una quindicina d’anni, il marchio Le Marchesine sono diventate una realtà di tutto rispetto. In quei cinque ettari di proprietà e negli altri 35 in affitto lungo, Biatta produce quasi 500mila bottiglie l’anno, di cui un quinto se ne va all’estero. In cantina ha stabilmente 1,8 milioni di bottiglie, ma ci stanno giusto il tempo per maturare. Biatta è realista, sa bene che è difficile competere con i francesi che hanno inventato un vino sinonimo di festa ma sa che anche la sua terra può crescere e combatte per questo. “Perché possa farlo – sostiene – c’è bisogno di professionalità. A tutti i livelli. Magari imparando proprio dai francesi che come marketing applicato alla cultura del vino non son certo secondi a nessuno”.

 

Quindi, la ricetta di Loris Biatta parte dalla cultura della coltura in vigna. Da quella che lavora con sapienza in cantina, a quella che inevitabilmente dovrebbe portarti ad andare a far conoscere il tuo vino. Quindi valigia in mano tutto l’anno e questo proposito, Loris Biatta si è diviso il mondo con il figlio ed entrambi macinano migliaia di chilometri ogni mese. Per Biatta la soddisfazione del buon produttore di vino è, ovvio, fare vini di qualità ma poi di saperli presentare e far conoscere, anche molto lontano dal Bresciano dove nascono. Per esempio in Giappone dove Le Marchesine arrivano con 30mila bottiglie, o in Brasile e in Canada, dove Biatta ha in mente altre idee per confermarsi e assicurarsi anche per il futuro una bella fetta di mercato.

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Ci vuole umiltà in questo settore – dice Loris Biatta -. Bisogna studiare e farsi consigliare. Valutare il tipo di terreno che hai e in base a quello utilizzare l’impianto giusto, per poi curare la salute delle uve, cui segue la giusta pressatura…”. Parla con amore del suo vino come fanno i nomi nobili della viticoltura italiana ma nel suo raccontare trovi l’umiltà di chi sa che in questo ambito non si finisce mai di imparare. Da lì, forse, nasce la fascinazione che suscita nei suoi ospiti con i quali, impegni da commesso viaggiatore permettendo, si ritrova sempre con grande piacere e generosità delibando con loro i “gioielli di famiglia” che vanno dal Brut e Extra Brut, al Rosé millesimato, al Franciacorta Satèn, al Secolo Novo. Dall’autunno 2012 ci sono due nuovi vini: il Franciacorta Brut Nature Giovanni Biatta Secolo Novo, di cui sono state prodotte 5.700 bottiglie, e il Franciacorta Brut Blanc de Noir con 6.700 bottiglie. Il tutto sotto l’attento controllo di Jean Pierre Valade dell’Istituto Enologico di Champagne che da anni riesce a interpretare quel che per Loris Biatta è un imperativo categorico: “Il mio vino deve essere beverino, deve trasmettere sensazioni di freschezza e voglia di far festa”. Di Fiorenzo Barzaghi

(11/12/2013)

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