Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Navarra, non solo Pamplona…

Palazzo de Olite foto di Jorab

Il fascino della capitale della Navarra è ben noto. Ma lo stato ex regno di Navarra condensa altri e pregevolissimi luoghi degni di una visita. Dai castelli alle chiese, dai panorami naturali alle fertili pianure agricole. Insomma: Pamplona più Navarra, interesse assicurato

Navarra La chiesa-fortezza di Ujuè
La chiesa-fortezza di Ujuè

Il crescente entusiasmo per l’avvicinarsi dei Sanfermines (la Fiesta in onore del patrono San Fermìn, dal 6 al 14 luglio) mi ha recentemente indotto a dedicare forse eccessivo spazio, un intero articolo, alla presenza di Hemingway a Pamplona. E un voluto, dilungato dettaglio (per me facile, li visito religiosamente da anni come ogni ‘aficionado’ che si rispetti) nella descrizione di bar, caffè, alberghi e ristoranti cittadini frequentati, quindi resi celebri dallo scrittore, potrebbe far pensare al lettore che la Navarra altro non sia che Pamplona ‘capital’ e i suoi Sanfermines. E invece, no.

Metà spagnola, metà basca

Navarra Il portale della cattedrale di Santa María a Tudela
Il portale della cattedrale di Santa María a Tudela

La Navarra, ultimo regno indipendente entrato a far parte della unificata monarchia spagnola (1512) è, ovviamente, un mucchio di tante altre cose. Come non può non esserlo una regione autonoma (per la precisione una Comunidad Foral, per i Fueros, diritti acquisiti dal popolo) di più di 10.000 chilometri quadrati, circa 650.000 abitanti, spaziante dai montagnosi Pirenei alla fertile terra dell’Ebro (grazie agli invasori arabi, a quei tempi veri e propri maestri nell’irrigazione). E ben due sono le lingue parlate dai suoi abitanti: a sud, nella piana Ribera contadina si ascolta lo spagnolo o castellano, mentre a nord, sui monti, si parla quel mistero linguistico chiamato Basco, chissamai dove, quando e da chi inventato; mi riferisco all’Euskera, l’idioma parlato nell’Euskadi, alias i Paesi Baschi, confinanti con la Navarra; ma di Baschi ce ne sono pure molti nel sudovest della Francia pirenaica.

Navarra, al centro della storia

La Selva de Irati
La Selva de Irati

E le stranezze dell’ex regno indipendente, oggi regione composta da una sola provincia, con Pamplona capitale, non si fermano alla morfologia del territorio e alle profonde differenze delle due lingue ufficiali (anche qui vige il bilinguismo). Perché, quanto a curiosità storico-politiche, la Navarra fu un curioso regno posto “a cavallo” dei Pirenei, equamente suddiviso sul versante spagnolo e su quello francese. A tanta storia non possono pertanto che corrispondere tante località da visitare: in primis quelle ubicate lungo il Camino de Santiago più importante, il Francès, che ‘nasce’ in Navarra a Roncisvalle e la percorre da nordest a sudovest ‘uscendo’ poco dopo Viana. Per doverosa chiarezza si precisa che a Roncisvalle le truppe di Carlo Magno, guidate da Rolando/Orlando furono attaccate e vinte dai Baschi, già allora fieri indipendentisti, e non dagli Arabi-Saraceni come ci fu fatto credere. Quanto alle info turistiche, il pellegrino che non ha fretta di arrivare a Compostela – mancano 758 chilometri – farà un salto nella bella Selva de Irati, un immenso faggeto immerso nel silenzio.

Piccoli centri, grandi architetture

Castello di Javier
Castello di Javier

Ma la Navarra è anche attraversata dal Camino Aragonès, che a Eunate (semplice quanto splendido tempio ottagonale di Santa Maria) si congiunge al Francès. Ecco pertanto da ammirare, lungo i Caminos (oltre beninteso Pamplona): Sanguesa, Puente la Reina, Estella/Lizarra, Viana. E poco distanti da queste località valgono una deviazione il severo castello di Javier (Xabier in Basco, Xavier in catalano, ‘vice’ di Ignazio di Loyola, quindi co-fondatore dei Gesuiti), il Panteon dell’antico Reyno de Navarra a Leire e la inquietante chiesa-fortezza di Ujuè. Nella zona, natura allo stato puro tra gole, dirupi, orridi e avvoltoi alla Foz di Lumbier e a quella di Arboyùn. Più storia e meno religione (ma bella la gotica Iglesia de Santa Maria) a Olite, una quarantina di chilometri a sud di Pamplona, nel medio evo sede della corte Navarra.

A Olite, un Palazzo Reale stile Disney

Il Palazzo Reale di Olite
Il Palazzo Reale di Olite

A prima vista il viaggiatore potrebbe non entusiasmarsi per la ricostruzione (risalente al secolo scorso) di gran parte del Palazzo Reale, forse un filino troppo disneyggiante (torri coniche e merlate in quello stile disinvolto, da castelli di fate che gli Yankees chiamano appunto Mickey Mouse). Si medita però al pensiero che nel medio evo questo Palacio, in stile gotico civile francese, abitato da re Carlos III El Noble, fu annoverato tra le più belle ed eleganti residenze reali d’Europa. Uno stop a Olite costituisce una piacevole sorpresa, perché a sorprendere non esiste soltanto la qualità di ciò che si ammira (splendido il portale della chiesa di Santa Maria, XIII secolo) ma anche la quantità (dall’immenso Palazzo Reale è stato financo ricavato un Parador, l’unico della Navarra, con la possibilità, per il turista sognatore, di vivere una notte da monarca).

Da un deserto in miniatura alla “grassa” Tutela

Navarra Il parco naturale delle Bardenas Reales
Il parco naturale delle Bardenas Reales

Due differenti chicche (una proposta da Madrenatura, l’altra dalle umane vicende) attendono il viaggiatore poco più a sud di Olite. Il Parque Natural de las Bardenas Reales (più di 41.000 ettari al confine con l’Aragona) se proprio non spaventa, quantomeno intriga; non per nulla è Riserva della Biosfera. Si guida tra panorami semidesertici (banale, ci si scusa, ma efficace chiamarli paesaggi lunari), meditando su quel po’ po’ di sconquasso che la Natura può inventare plasmando acqua e terra per milioni di anni. Sulle rive dell’Ebro, vantante forse i più gradevoli frutti, ortaggi e verdure raccolti in Spagna, Tudela non entusiasma solo chi viaggia per appagare il palato. Possiede infatti un gran bella cattedrale, come sempre costruita sulla solita Mezquita quando, nel 1119, i cristiani diedero lo sfratto ai contadini credenti in Allah. Ma tante sono anche le tracce ebraiche nelle due Juderias. In quella Venula (vecchia) verso il 1130, nacque Benjamìn ben Yonah, saggio (oltre alla Torah ne sapeva di giurisprudenza) e grande viaggiatore (con tanto di narrazione divenuta giustamente famosa); da Tudela infatti si ritrovò a Parigi passando per Roma, il Cairo, Gerusalemme e Costantinopoli. Davvero un bravo giornalista di turismo, altro che gli attuali famtrip-stampa.

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