Svetta in una particolare tonalità di blu il Parco Nazionale del Mercantour, che si estende tra due dipartimenti, quello delle Alpi Marittime e delle Alpi dell’Alta Provenza ad una altitudine compresa tra i 500 e i 3.143 metri. Qui la natura d’alta montagna esprime il meglio di sé tra vallate glaciali e gole profonde e alcuni itinerari conducono verso aree protette di grande interesse paesaggistico. L’area del Parco, prima del 1861, faceva parte della riserva di caccia dei reali sabaudi. Gemellato dal 1987 con il Parco italiano dell’Argentera con il quale confina per 33 chilometri, non è solo un’entità geografica ma rappresenta anche un punto di convergenza culturale. L’insieme dell’Argentera-Mercantour è stato percorso e vissuto dagli uomini delle Alpi, della Liguria e della Provenza, dando vita a una originale commistione tra natura, storia e cultura che ha lasciato tracce negli insediamenti valligiani e in un’arte religiosa che non ha tenuto conto dei confini.
Un nuovo Parco fra due nazioni
Superbo balcone panoramico, lo spartiacque delle Alpi Liguri insieme al Parco Regionale delle Alpi Marittime e al Parco Nazionale del Mercantour darà in futuro vita ad un sistema protetto di interesse internazionale, in virtù del fatto che tutta l’area conferma la vocazione di “montagna senza frontiere”. Bene adattati al clima mediterraneo vi si trovano mufloni, stambecchi e camosci, che si spostano liberamente sui due versanti. Affiorato dal sollevamento alpino milioni di anni fa, il massiccio dell’Argentera-Mercantour (3297 m.) di aspetto impervio, è stato modellato durante le glaciazioni del quaternario, creando conche, piani, vallate e laghi di imponente bellezza.
Le influenze climatiche alpine, provenzali e liguri sono modulate dall’alternanza delle quote e dell’esposizione ai raggi del sole, cui si aggiunge l’azione mitigatrice del mare. Ne deriva una grande ricchezza biologica e una varietà di paesaggi dove s’intrecciano lariceti e olivi, faggeti e prati alpini. Dalla dolcezza degli uliveti soleggiati ai rododendri e alle genziane, sono ben duemila le specie vegetali e floreali presenti, tra le quali spicca la sassifraga. Qui la lavanda convive con il larice, il ginepro s’insedia nei valloni alpini mentre l’abete si staglia su sfondi prettamente mediterranei.
Regno dell’alpinismo e del trekking. Ma non solo
Trekking, alpinismo, passeggiate lungo seicento sentieri attrezzati come il GR-5 e il GR-52, il sentiero panoramico che attraversa la “Valle delle Meraviglie” consentono di scoprire, specie in primavera, paesaggi incantevoli in una infinita varietà di colori. Da non perdere la visita alle incisioni rupestri della Vallées des Merveilles con il massiccio d’Authion, Boréon, Madone de Finestre e la Foresta di Turini. Il Gélas, punto culminante del Parco Nazionale, domina con i suoi 3.143 metri il Parco italiano delle Alpi Marittime, anch’esso protetto. La Valle delle Meraviglie non dista molto dalle note piste di sci di fondo di Castérino in Haute-Roya. Modellati dai secoli, i villaggi delle Alpes d’Azur conservano quell’insieme magico dei borghi caratterizzati dalle testimonianze dell’epoca romana e, successivamente, da quella barocca.
Nel parco la strada delle cappelle dipinte porta alla scoperta di affreschi e di trittici che decorano e ornano le chiese e i santuari di montagna: Saint Sébastien a Roubian, Saint-Erige a Auron, Saint-Anne a Isola Villane, Notre-Dame du Rosaire a Beuil, Sainte-Croix a Saint-Dalmas-Valdeblore, Saint-Sébastian e Saint-Maur a Saint-Etienne-de-Tinée. La comunità “Stazioni del Mercantour” raggruppa Auron, Isola 2000, e Saint-Dalmas-le-Selvage; la comunità “Cians-Var” riunisce Valberg, Beuil, Estenc e Val Pelens, mentre la comunità della Tinée raggruppa La Colmiane e Roubion. Auron, con le sue stazioni sciistiche a 1.600 metri d’altitudine, è il più grande comprensorio del dipartimento. Altro centro sciistico e stazione internazionale molto frequentata è Isola 2000 ricca di un’intensa vita culturale. Valberg (1770 metri), proteggendo e valorizzando le proprie origini montanare e le tradizioni locali, ha ottenuto il marchio “P’tits montagnards”. Interessante anche Beuil-les-launes, in posizione dominante sul Haut Cians e sulle rocce rosse circostanti, con l’impianto caratteristico delle case in pietra con tetti in tegole di larice, le strette viuzze e i tipici granai. Nel paesino oltre allo sci di fondo si organizzano escursioni con racchette.
C’è già aria di mare
Greolieres-les-Neiges, situata nell’alto entroterra di Grasse, è una delle stazioni più vicine al litorale e risente ancor più del clima marino. Si snoda lungo il percorso un’altra scenografica vallata di suggestiva bellezza, quella della Valle della Vésubie, cuore storico dell’alpinismo nel Mercantour. Denominata la “sorridente Svizzera nizzarda” è ricca d’acqua, di laghi, torrenti e foreste. Lungo i contrafforti si annidano alcuni villaggi rurali ben conservati, retaggio di memorie storiche e religiose. Vi trova altresì rifugio una numerosa fauna, innegabile segno di una natura integra. Anche la Valle della Tinée, ricca di laghi e foreste offre natura in abbondanza ed un eccezionale patrimonio faunistico. Ideale per gli escursionisti, è dotata di una fitta rete di sentieri oltre che di distese innevate per lo sci di fondo o alpino. La ricettività in questa area è connotata dall’agriturismo, in particolare le case Panda, a quella che fa capo a rifugi, alberghi o campeggi.
La Valle dell’Ubaye racchiude paesaggi a misura d’uomo, foreste e cime oltre i 3000 m. La presenza di pascoli testimonia una tradizionale attività pastorale. Nei dintorni dei villaggi si praticano sia sport acquatici sia sport invernali e si organizzano escursioni a una ventina di forti disseminati nella zona, tutti di notevole interesse storico-ambientale. L’alta valle è ugualmente nota per la dolcezza dei declivi e degli scorci panoramici sul Delfinato, sulla Provenza e sul Mediterraneo. La montagna d’inverno, all’insegna del bianco e del blu, mette in risalto quel “balcone” privilegiato denominato “Cote d’Azur”, che è la continuazione dell’insieme di rilievi alpini denominati “Alpes d’Azur”, favoriti da un clima mite e luminoso.
Verso la Costa Azzurra
La montagna, fiore all’occhiello del Dipartimento Alpes Maritimes, punta a creare una sinergia in tutti i settori tra le comunità dell’area e le stazioni invernali. Principale destinazione delle Alpi del Sud, la Riviera Cote d’Azur si proietta verso un bacino d’utenti e appassionati del mare. In un’ora e mezza da Nizza si raggiungono 15 stazioni annidate nel massiccio del Mercantour e dello Cherion, che costituiscono gli avamposti più meridionali delle Alpi del Sud mentre il clima mediterraneo assicura una media di 320 giorni di sole all’anno. Anche qui, ampia e variegata l’offerta di alloggi, miniappartamenti ammobiliati, agriturismi nonché di molte attività sportive praticabili sulla neve: snowboard, gobbe, sci di fondo, sci alpino, racchette, oltre al parapendio e alla risalita delle cascate di ghiaccio.
Dopo lo sport, la buona cucina
La “Tavola”, i “Sapori” e i grandi “Cuochi” completano la conoscenza del territorio nel parco. Ricette semplici, custodi delle tradizioni più antiche, si trovano sia nelle specialità di montagna che in quelle di terra e di mare. E il mazzetto di odori, con basilico e santoreggia, regna incontrastato su ogni tavola per il piacere della genuinità e del palato. Tra i piatti tipici: la ratatouille di verdure, la pissiladiére (torta alle cipolle), gnocchi, ravioli, boudins alle bietole, le torte di frutta, i formaggi (tomini di latte di mucca) i massoins di capra freschi aromatizzati all’olio d’oliva. Il genepì, liquore ricavato dal fiore delle Alpi che cresce oltre i 2000 metri.
Per informazioni:
www.mercantour.eu
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