Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Taman Negara, magico mondo verde

Esiste ancora il “paradiso terrestre”, popolato da un’infinità di animali e ricoperto da una vegetazione antica e lussureggiante?
Si, ed è l’orgoglio della Malaysia

Taman Negara, magico mondo verde

Entrare in tutta tranquillità, semi sdraiati su comode canoe a motore, in una foresta primaria che conta 130 milioni di anni è un’esperienza davvero singolare. Le piante che letteralmente incombono sul fiume, formando due muraglie verdi lungo le rive e creando improvvise zone d’ombra, sono scampate all’Era Glaciale che diecimila anni orsono vedeva la terra ricoperta di calotte di ghiaccio.
Oggi la “rain forest” (foresta pluviale) malese rappresenta – unitamente alla foresta congolese e all’Amazzonia – una delle tre sole sopravvissute a infinite e devastanti mutazioni climatiche.

Nato con gli inglesi, cresciuto con i malesi

Il Monte Gunung Tahan
Il Monte Gunung Tahan

Taman Negara significa in lingua malay Parco Nazionale. Il Taman Negara – fino all’indipendenza della Malesia dedicato al re Giorgio V d’Inghilterra – è nato come parco nel 1938 e occupa parte degli Stati Federali Malesi del Pahang, del Kelantan e del Terengganu. Nel 1957, alla dichiarazione di indipendenza della Malesia, il Parco King Gorge V divenne ufficialmente Taman Negara.
Il parco copre un’area di 4343 chilometri quadrati, è area protetta da ben tre leggi federali ed è sotto la tutela del Ministero delle Scienze, della Tecnologia e dell’Ambiente. Nel Taman Negara, per l’esattezza nell’area di nord ovest, svetta il picco più alto del Paese, il Gunung Tahan (2187 metri).

Verde, fiori e animali, in perfetta simbiosi

Il varano, una specie particolare di iguana
Il varano, una specie particolare di iguana

Ma la vera meraviglia di questa straordinaria foresta sta nella sua natura particolare, che ospita ben quattordicimila specie di piante tropico-equatoriali e non, duecento specie di mammiferi, trecento specie di uccelli, ottanta differenti specie di pipistrelli e trecento varietà di topi. In più, innumerevoli specie di rettili e di pesci, che vivono tra l’acqua e il terreno.
La vegetazione della foresta pluviale è composta di alberi sempreverdi (dai trenta ai cinquanta metri di altezza), alcuni dei quali sono alberi da frutta (durian, rambutan e altri), di ficus e di felci giganti, i cui tronchi sono ricoperti di altre piante parassite e da una rete incredibile di liane e arbusti di orchidee selvagge. Tra le piante, oltre i 750 metri di altitudine, la foresta si arricchisce di querce, rattan, palme e conifere. A 1500 d’altitudine, il verde emerge dalle nuvole.
Tra gli animali che vivono nel Parco – rari ormai da vedere, a causa degli insediamenti umani e del turismo all’interno del Parco stesso – l’elefante (circa quattrocento esemplari), la famosa e ormai rarissima tigre della Malesia, il rinoceronte di Sumatra (soltanto una ventina gli animali rimasti, purtroppo). E poi il tapiro, il cervo sambar, il maialino selvatico, alcuni tipi di cervidi rari, il cane selvatico malese, alcune specie di scimmie (macachi, gibboni).

LEGGI ANCHE  Viaggio lungo la via Francigena dal Sud Milano
Condividi sui social: