I borghi antichi dell’area di Teramo torneranno a rivivere il loro passato splendore in nome del turismo. Da uno studio accurato della Provincia sono stati individuati i borghi e i nuclei rurali più significativi da un punto di vista urbanistico, ambientale e turistico, e più adatti per collocazione e storia, ad un recupero a fini turistici.
Fra gli oltre cinquanta borghi che costellano i monti della zona sono stati scelti tre affascinanti nuclei all’interno del Parco del Gran Sasso: il borgo di Serra, quello di Martese ed infine, il borgo di Tavolero. L’obiettivo dichiarato è quello di recuperare le case tipiche dei borghi e reinterpretare il loro uso, riempiendo i vuoti infrastrutturali e destinando le abitazioni a creare una rete di ospitalità “orizzontale” ed un’offerta diversificata e peculiare. L’attenzione della Provincia non cade solo sulle dinamiche di tipo sociale, bensì economiche, in cui pubblico e privato collaborino per recuperare un patrimonio che storico con potenzialità economiche nelle aree montane del Gran Sasso – Monti della Laga.
“Accanto allo studio, di tipo urbanistico, stiamo affiancando una serie di iniziative di marketing territoriale per ricercare partner privati e pubblici – afferma l’assessore al Turismo, Orazio Di Marcello – soprattutto pensando alla gestione del borgo, riconvertito a fini ricettivi. Partiamo da questo progetto – pilota, in area montana, e in questo caso possiamo contare sulla collaborazione dell’Ente Parco, per sperimentare una offerta di turismo alternativo rispetto alla ricettività più tradizionale, quale quella degli alberghi. Pensiamo però di allargare lo sguardo, perché sia lungo la costa che nella fascia collinare abbiamo borghi che ben si presterebbero ad una azione di recupero per dar vita ai cosiddetti ‘alberghi diffusi'”.
L’assessorato al Turismo ha, inoltre, firmato una convenzione con il Touring Club Italiano per avviare il progetto “Turismo di qualità” che servirà a definire gli standard per la certificazione dei servizi e delle strutture. Anche questo progetto punta molto sulla concertazione con i privati e gli operatori.
“Il turismo è la seconda voce del Piano Integrato d’Intervento – dichiara il presidente Ernino D’Agostino -. Possiamo contare su un’offerta differenziata che va dalla vacanza più tradizionale, mare e costa, a proposte alternative che seguono i percorsi delle manifestazioni culturali, quelli di un turismo verde fra Parchi e riserve naturali, quelli enogastronomici alla ricerca delle tipicità. Alle innegabili risorse del territorio
vogliamo affiancare una qualità dell’accoglienza, attenta soprattutto alle esigenze e alle richieste del turista”.