Il progetto non prevede solo vetro e acciaio. Per fortuna. Nove ettari di parco e un percorso verde interno di 1000 alberi circondano i padiglioni espositivi a nord-ovest per circa 180.000 metri quadrati. È questa l’area dedicata al verde dei 1.500.000 metri quadri bonificati. Si parla di 15 milioni e 200 mila tonnellate di terreno bonificato con metodi tradizionali e di 300 mila tonnellate con gradi di contaminazione particolarmente elevati trattate termicamente a circa 300 gradi con un desorbitore termico.
Sono state, inoltre, messe a punto tecniche e tecnologie a favore dell’ambiente e della sostenibilità ambientale. Si pensi all’utilizzo di acqua di falda superficiale (interessata dalle infiltrazioni della raffineria) sia per usi che non prevedono il contatto con le persone, sia per il raffreddamento delle pompe di calore, ottenendo da una parte razionalizzazione e risparmio sull’impiego di acqua potabile e del consumo energetico, dall’altra il controllo del livello della falda superficiale stessa.
Non solo. D’ora in poi si potrà essere contenti anche dei rifiuti di Milano. A Figino, poco lontano dal Nuovo Polo, è stato realizzato un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani della grande metropoli. In pratica il calore prodotto dall’impianto – si chiama teleriscaldamento e ha impatto ambientale praticamente nullo – produce energia per riscaldare l’intera struttura. Inoltre, la termovalorizzazione può anche produrre energia elettrica, che servirà per l’installazione di una linea elettrica di soccorso in caso di black-out della rete.
Ma non è tutto. Anche le vernici utilizzate sono state pensate per combattere fino al 95% l’inquinamento atmosferico prodotto dal movimento delle auto e dei mezzi di trasporto nel Nuovo Polo di Fiera Milano. Si tratta di vernici speciali “fotocatalitiche” a base di titanio che ossidano o decompongono gli inquinanti presenti in atmosfera o prodotti dalla combustione e li trasformano in sali minerali innocui che sono poi portati via dalla pioggia.