Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Dalla Farnesina consigli su Asia e Africa

Gli aggiornamenti periodici del ministero degli Esteri sui paesi poco sicuri per i viaggi comprende Sudan, India, Indonesia, Guinea Bissau e Arabia Saudita

Dalla Farnesina consigli su Asia e Africa

Gli attentati avvenuti in vari Paesi del mondo esortano a mantenere elevata la soglia di attenzione in considerazione di un possibile rischio di atti di natura terroristica, ai danni di istituzioni o strutture occidentali. A questo ci avevano abituati i mezzi di informazioni e i canali istituzionali. Ma che questi atti di natura terroristica siano “suscettibili peraltro di verificarsi ormai ovunque”, desta davvero serie preoccupazioni. Soprattutto se si considera che ad affermarlo sia il ministero degli Affari Esteri. Ma cerchiamo di evitare allarmismi e di capire meglio in quali paesi davvero il Ministero sconsiglia di presenziare, per ragioni non solo di origine terroristica ma anche criminale o di instabilità politica e militare. Va precisato che la prassi con cui il Ministero dichiara la sua posizione ufficiale nei confronti della pericolosità di un paese è l’utilizzo del termine “sconsiglio”.
Ci rifacciamo alla fonte al momento più attendibile: il sito ministeriale Viaggiare Sicuri. Trattiamo i paesi di cui sono stati dati “avvisi particolari”.

Mauritania
Mauritania

Per cominciare, in Sudan vi è tensione nella capitale Khartoum, ed in altre località centrali del Sudan. Inoltre, nonostante gli accordi di cessate il fuoco e protocolli  umanitari e di sicurezza,  le condizioni di sicurezza nel Darfur e non solo a Nyala rimangono deteriorate, inclusa la parte del Sudan occidentale. “Si sconsigliano, pertanto, viaggi non necessari nella regione” ammonisce il ministero.
In Mauritania, dove da pochi giorni è avvenuto un colpo di stato militare senza spargimento di sangue, sono considerate ad alto rischio, pertanto da evitare -ma non è vi è lo sconsiglio ufficiale-, le zone di frontiera con il Mali ed il Sahara occidentale, le zone interne desertiche, e le zone desertiche settentrionali, in direzione del Marocco e dell’Algeria, preda di bande criminali. In particolare a essere scoraggiato è il turismo individuale effettuato in automobile in zone desertiche.
Veniamo al Venezuela. Il Ministero oltre a sconsigliare di accedere ai barrios, zone delle città soggette a frequenti atti di micro-criminalità, cita come altamente rischiose tutte le zone di frontiera con la Colombia, ed in particolare gli Stati di Apure, Tachira e Zulia, interessati da preoccupanti fenomeni di criminalità e terrorismo legati spesso al narcotraffico organizzato. Qui diffuso è il sequestro di persona a scopo di estorsione.
Il Ministero rinnova, inoltre, “la raccomandazione volta a sconsigliare viaggi non necessari in Guinea Bissau” a causa dell’attuale delicata e instabile fase politica del Paese. La situazione di sicurezza generale è incerta soprattutto nella capitale Bissau e al confine con il Senegal. Sono da evitare tutte le zone periferiche della capitale, soprattutto quelle di Bra, Bairro Reno, Bairro Militar, Bairro Quelele, Bairro Aifa, Bairro Antula, e quelle dove sono in netto aumento i fenomeni di criminalità. Per quanto riguarda il Gibuti, invece, sono da evitare le zone di confine. I pericoli, qui, sono legati alla presenza di campi minati, non ancora  identificati.

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Khartum
Khartum

Arriviamo all’India. A seguito delle eccezionali piogge monsoniche, che si sono abbattute su Mumbai e nello stato del Maharashtra, la situazione permane critica. “Si consiglia di rinviare, per il momento, viaggi se non necessari in questa parte dell’India”.  Non solo. Il Ministero conferma “le raccomandazioni volte ad evitare comunque viaggi nello Stato del Jammu e Kashmir”. Inoltre, gruppi ribelli e terroristici sono attivi nel nord-est del Paese. Per questo si consiglia prudenza negli Stati di Assam, Meghalaya, Manipur, Mizoram, Nagaland e Tripura. Non manca però di ricordare che in numerosi Stati dell’India centrale è attivo il movimento naxalita di ispirazione maoista. Questa formazione, sebbene non abbia finora preso di mira turisti stranieri, è responsabile di attentati ed attacchi rivolti principalmente contro Istituzioni indiane.
Altro Paese a cui viene dedicata attenzione è l’Indonesia, colpita da gravissime calamità naturali: il terremoto e successivo tsunami del 26 dicembre 2004; il terremoto del 28 marzo scorso (di magnitudo 8,7 della scala Richeter); l’eruzione del vulcano sul monte Talangl del 12 aprile scorso. Il Ministero “rinnova la raccomandazione volta a sconsigliare viaggi nelle aree indonesiane interessate” – si tratta della parte settentrionale di Sumatra, dell’ arcipelago delle Mentawai e della Provincia di Aceh. Ma non è tutto. Con la dicitura “zone a rischio (sconsigliate)”, “si consiglia, inoltre, di evitare in particolare le zone del Sulawesi Centrale, Timor Occidentale e Papua, nonché tutte le altre aree sconsigliate del Paese”.
Infine, il rischio di attentati terroristici in Arabia Saudita impone di mantenere elevata al massimo la soglia di attenzione e di moltiplicare gli accorgimenti dettati dalla prudenza. Dopo una serie di attentati terroristici di matrice islamica contro obiettivi occidentali e quartieri residenziali nella capitale ed in varie regioni del Paese, nonché assassini mirati che hanno fatto vittime europee e americane, il livello di allerta è aumentato. “Si sconsigliano, pertanto, viaggi nel Paese se non assolutamente necessari “.

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