Quel “filo” sottile e forte che lega Istanbul a Trieste
Entrambe le città hanno grandi porti. Trieste, in particolare, rappresenta per la Turchia la “porta” d’ingresso all’Europa. Da Istanbul e da Smirne (Izmir) arrivano ben tre navi al giorno nella città giuliana; sono all’incirca duecentomila all’anno i camion scaricati, che arriveranno ad essere trecentocinquantamila nei prossimi anni.
Alle navi “Ro-Ro” bastano due giorni per raggiungere Trieste, attraversando la nuova “via della seta” che, forse meno poeticamente, potremmo ribattezzare “autostrada del mare”. Una via d’acqua che collega intimamente l’Europa all’Asia, passando proprio per Istanbul e Smirne.
Puntualizza al riguardo Papa:
“L’importante è saper utilizzare nel migliore dei modi questa ‘autostrada del mare’ in favore di Trieste e della regione, favorendo dei buoni investimenti. Ben il 50% delle esportazioni turche passano ora per Trieste.
Se verranno rafforzate le grandi direttrici ferroviarie dell’Unione Europea, va da sé che aumenteranno sempre più le opportunità di sviluppo per i porti di Trieste e di Capodistria. Entrambe le città potrebbero facilmente diventare porte d’ingresso privilegiate per le merci asiatiche dirette nell’Europa dell’est e dell’ovest”.
Sul fatto poi che Trieste e Capodistria (concetto che ci trova d’accordo) debbano collaborare, è fuori di dubbio. Non ci si dovrà limitare a mugugnare “no se pol”; ci sarà lavoro per tutti. Per i turchi infatti è ancora molto complicato attraversare l’ex Jugoslavia, mentre Trieste e Capodistria sono a solo due giorni di navigazione.
I turchi ci stanno pensando seriamente e stanno prendendo in considerazione la possibilità di scaricare sempre più molti dei loro prodotti nei nostri porti, per poi inserirsi verso l’interno europeo: Germania, Ungheria, Slovacchia, ma soprattutto verso la Croazia che è in pieno sviluppo.
Il traghetto ci ha lasciato a Ienikei, piccolo villaggio di pescatori, ultimo approdo prima di entrare nel Mar Nero. E Gian Paolo Papa conclude:
“C’è un’ultima cosa che vorrei ricordare. Istanbul, che forse a molti sembra così diversa e lontana, per la vecchia Trieste si trovava giusto fuori porta.
Tutti quelli che navigavano per il Lloyd Triestino ci passavano regolarmente e la conoscevano bene. Senza considerare che ci sono i ‘sardoni’ a legarci; un tipico piatto di mare apprezzato da entrambe le città!”
Il progetto “Istanbul-Marmara/Friuli Venezia Giulia”
Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia, vantano un avviatissimo centro di ricerca, l’Area Science Park, che i Turchi non hanno. Per il momento i turchi hanno difficoltà a coniugare la ricerca all’applicazione tecnologica, allo sviluppo del prodotto. Desiderosi di imparare come sono, hanno quindi accolto con favore l’iniziativa di creare una società senza fini di lucro, cui collaborano l’ambasciatore turco a Roma e l’ambasciatore italiano ad Ankara, in unione alle autorità di Trieste e dell’intera regione giuliana.
Spiega Gian Paolo Papa che scopo dell’associazione è quello di sviluppare, fra le due regioni, i settori in cui è possibile una cooperazione commerciale e industriale; c’è già al riguardo un concreto progetto di lavoro.
Il presidente a la direzione dell’Area Science Park sono stati invitati a Istanbul per discuterne, proprio perché Trieste riveste una particolare posizione di prestigio nei disegni dell’intero progetto.
Grazie agli investimenti (180 milioni di Dollari) di un ricco e conosciuto imprenditore turco, Sabanci, è stato possibile mettere in contatto la Facoltà di Ingegneria di Trieste con quella di un’Università privata locale.