“L’agriturismo – conclude Losurdo – è un’opportunità, molteplici sono le attività a cui si deve dedicare un agricoltore per ottenere risultati. E questa legge dà maggiore valore alle qualificazioni: parlare di prodotto regionale significa mettere sul mercato una ristorazione più riconoscibile, più caratterizzata, quindi meglio vendibile, meno e allo stesso tempo più originale. In questo senso la legge più che dare dei limiti cerca di dare una mano con un consiglio. Cioè: cercate di fare una ristorazione legata al territorio e al vostro prodotto. E molte aziende rispondo imparando a produrre in proprio, con dei valori aggiunti”.
A sua volta la Pianelli termina affermando che “gestire un’attività agrituristica richiede competenze ampie e comprensione del settore. A nostro avviso alcuni principi sono stati individuati, ora spetta alle regioni completare l’opera spingendo verso un prodotto di qualità, privilegiando il rapporto con il territorio e le risorse. L’agriturismo deve essere attività di promozione del prodotto agricolo dell’azienda ma anche del territorio. La legge dà indicazioni forti: bisogna proporre un prodotto proprio, dell’artigianato alimentare locale, che dà adito alla tradizione gastronomica e produzione tipica”.
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