Dal 5 all’8 ottobre, si svolgerà in Perù il primo congresso sul Turismo Vivencial y Ritual. L’obiettivo degli organizzatori è quello di valorizzare gli usi e i costumi del popolo andino, stimolando l’interesse dei turisti nazionali e internazionali a conoscere la cultura peruviana.
Si intende inoltre sviluppare il turismo vivencial, cioè un modo di fare turismo che porta il viaggiatore a partecipare in prima persona alle attività agricole, artigianali, sportive e di pesca, per aiutarlo ad assimilare le “tecniche e le abitudini ancestrali” di questa popolazione.
L’incontro è organizzato dal Comitato di sviluppo globale e promozione dell’isola Anapia e dall’Agenzia del turismo insulare Machu Picchu, con il sostegno della ong Wiñaymarca andina inka. Sede del congresso sarà l’isola di Anapia. Si tratta, sostengono gli organizzatori, di una zona strategica per lo sviluppo turistico ed ecologico, le cui principali attività sono l’agricoltura e l’allevamento delle vigogne. Inoltre, una leggenda locale narra che l’acqua originata dal mare sia risalita fino alle cime delle montagne dove abitano gli Apu, esseri divini che a seconda del loro umore, decidono di “buttare fuori l’acqua”, ossia di far piovere. Per questo motivo, le popolazioni andine praticano rituali per fare in modo che “le montagne forniscano l’acqua” indispensabile per la coltivazione delle terre e quindi per la loro sopravvivenza.
Il programma del congresso si articolerà nel corso di quattro giornate e prevede una serie di attività: la raccolta dell’acqua del lago Titicaca, l’ascesa all’Apu (cioè il monte) Khapia dove si svolgerà il rito dello scambio delle acque con quelle della “laguna incantata di Huarahurani”, una passeggiata sull’isola Anapia e su quella di Yuspique, visite a centri cerimoniali e al centro per la fertilità agricola (Inka Uyo). L’appuntamento si concluderà con concorsi musicali e danze.
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