L’Asia centrale e meridionale è pervasa da grandi contraddizioni. A raccontare la difficile realtà di questi luoghi non è un occidentale ma un indiano. Pankaj Mishra ha viaggiato in luoghi tra loro lontani e con forti differenze: dalle stelle di Bollywood alle vetta dell’Himalaya buddhista, dal laicismo di Nehru al nazionalismo indù, alla jihad pachistana e all’Afghanistan dei talebani. In questo suo vagare si è posto molti interrogativi. Uno di questi: come è possibile far approdare alla modernità popoli dalle tradizioni plurisecolari?
Le ideologie occidentali hanno posto a paesi quali l’India, il Pakistan, l’Afghanistan il Nepal, il Tibet la stessa sfida: modernizzazione o morte.
La tentazione dell’Occidente è un libro essenziale e coraggioso che affronta, attraverso i ricordi e le analisi dell’autore, temi politici, religiosi, filosofici. Senza retorica, viene offerta al lettore una seria riflessione sul concetto stesso di modernità. Suddiviso in tre parti, la prima è dedicata all’India, la seconda al Kashmir, Pakistan e Afghanistan, l’ultima a Nepal e Tibet, il volume è un diario di viaggio, nello spazio e nel tempo, attraverso le contraddizioni del subcontinente indiano. Un’analisi lucida del ruolo dell’Islam in regioni sempre in bilico tra tolleranza e integralismo. Un racconto vivido della crisi del Kashmir e della resistenza tibetana alla pressione cinese.
L’autore accompagna il lettore verso la comprensione e una conoscenza più puntuale di un mondo in continuo drammatico fermento, abbandonando il cliché del fascino dell’Oriente e dando voce a chi è costretto a vivere nella paura. In questo libro la capacità di Pankaj Mishra ci fa assaporare come la grande Storia si unisce alla parole di decine di persone comuni che raccontano la complessità sconcertante di paesi posti di fronte allo stesso dilemma della modernità a tutti i costi. Come dice lo stesso autore, pur dividendosi tra rispetto, sdegno e ironia: “Le storie che si intrecciano in questo libro non pretendono di risolvere i grandi problemi di questi paesi, e neppure si propongono di analizzare in termini astratti la democrazia, la religione e il terrorismo”.
Più che risposte qui si trovano domande e appunto storie ed esperienze concrete di individui (Indù, musulmani, buddhisti) che aiutano il lettore a capire la complessità del tentativo che si sta facendo sulla strada della modernità. C’è anche un messaggio per i viaggiatori che, di fronte a queste sconcertanti complessità, possano trasformare il pregiudizio e a volte l’ignoranza in parziale consapevolezza e conoscenza.