Giulio Turci, pittore, fotografo, grande osservatore dei paesaggi della costa adriatica, viene riproposto a Santarcangelo di Romagna in una retrospettiva aperta dal 2 novembre. E’ la città natale a ricordare l’artista, scomparso nel 1978, con una selezione di disegni, dipinti, foto che ritraggono soggetti e luoghi italiani e della Bosnia-Erzegovina. Turci era un assiduo frequentatore di Mostar e le sue opere furono esposte spesso anche a Sarajevo e Belgrado. Rivederle ora farà un certo effetto, ai visitatori di entrambi i paesi, per le atmosfere evanescenti e simboliche che la pittura di Turci, comunque figurativa, sapeva evocare.
Scene ispirate alla vita quotidiana, scorci di città, personaggi reali circondati in un’aurea quasi fiabesca, rendono conto di una Bosnia-Erzegovina ancora lontana dagli scenari di guerra che l’avrebbero attraversata negli anni Novanta
Una storia adriatica
Il pubblico attuale può tendere a ricordarsi, di Mostar, gli episodi drammatici che affollavano le notizie dei telegiornali fino a qualche anno fa, come la distruzione dello storico ponte di Stari Most del 9 novembre ’93, poi ricostruito. La mostra a Santarcangelo fa, invece, un passo ulteriore, ricordando le affinità tra la poetica di un romagnolo come Turci e la propensione al surreale, al simbolico e al trascendente della cultura orientale.
La rassegna è curata da Gabriello Milantoni ed è promossa, oltre che dal comune di Santarcangelo, dall’associazione Giulio Turci. I dipinti esposti sono circa una trentina e si affiancano a una sequenza di disegni e ad alcune vedute fotografiche tratte dagli album personali dell’artista. A confermare il legame fra Turci e la cultura dell’altra costa dell’Adriatico, sono stati scelte citazioni di testi letterari e poetici tratti da autori bosniaci, tra i quali Ivo Andric, Aleksa Santic, Svetozar Corovic.
Turner a Ferrara
Guarda di nuovo ai paesaggi italiani la proposta espositiva annunciata a palazzo Diamanti, a Ferrara, dal 16 novembre: protagonista è Joseph William Turner, uno dei migliori artisti britannici dell’Ottocento. Conosciuto per l’incanto romantico dei suoi dipinti sulla natura e per un’ultima fase, in cui il segno sfumato quasi precorre la tendenza alla pittura astratta, Turner viene rivisto a palazzo Diamanti attraverso il soggetto “Italia”. Vengono esposti i numerosi dipinti che rappresentano luoghi del Belpaese, da Roma a Venezia sino al Vesuvio. Il viaggio in Italia era una tradizione per gli intellettuali europei: durava a lungo e in genere toccava mete classiche come Firenze, Roma, Napoli. Grande occasione per ammirare i maestri del Rinascimento, per gli artisti del Nord Europa il Belpaese rappresentava, inoltre, la scoperta di un clima mite e mediterraneo e paesaggi solari. Turner giunse più di una volta in Italia e ne trovò ispirazione per diverse opere. Palazzo Diamanti ne presenta circa ottanta, fra dipinti, acquerelli, taccuini e incisioni, molti provenienti da istituzioni pubbliche inglesi, ma taluni anche da collezioni private e infine da Parigi e Belfast.
Omaggio a Giulio Turci. Una storia adriatica
Monte di Pietà, Santarcangelo di Romagna
Dal 2 novembre al 6 gennaio 2009
Orario: da lunedì a venerdì 15.30-19.30; sabato e domenica 10-12 e 15.30-19.30
Per informazioni: tel 0541 624703
Turner e l’Italia
Palazzo dei Diamanti, Ferrara
Dal 16 novembre al 22 febbraio
Orario: tutti i giorni 9-19
Per informazioni: www.palazzodiamanti.it