Mercoledì 20 Novembre 2024 - Anno XXII

Tra angioletti e diavoli davanti al presepio

Natale in Austria significa mercatini. Sono dappertutto ma a Graz, Innsbruck e Villach c’è qualcosa che li rende speciali. Con in più il vantaggio di raggiungerli comodamente in treno

Graz

Il presepe di ghiaccio
Il presepe di ghiaccio

La capitale della Stiria è un gioiellino per la sua architettura influenzata pesantemente dallo stile italiano. Il centro storico è patrimonio Unesco dal 1999 e, nel  2003, è stata proclamata Capitale Europea della Cultura. Graz possiede il centro storico meglio conservato della Mitteleuropa e lo valorizza al meglio.
Durante l’Avvento Graz è in festa. Dal 27 al 29 novembre, nel cortile della Landhaus sarà creato anche quest’anno il presepio di ghiaccio, un capolavoro unico ed effimero intagliato in circa 50 tonnellate di ghiaccio dallo sultore Gert Hödl che fa da cornice a numerosi concerti di musica corale e di ensemble a fiato. A proposito di musica, a Graz esiste il Burö für Weihnachtslieder, letteralmente, l’Ufficio delle canzoni natalizie, un grande archivio che risponde a tutte le domande sulle canzoni legate al Natale per quanto riguarda melodie e testi. Sono oltre 10.000 opere provenienti da tutto il mondo.
Sparpagliati nel centro storico si tengono ben otto mercatini di Natale, tutti  facilmente raggiungibili a piedi. Quasi tutti aprono il 21 novembre (tranne quello dell’artigianato artistico della Färbenplatz che apre una settimana più tardi) e rimangono aperti  fino alla vigilia. Il più antico e quello più  tipicamente stiriano è quello attorno alla Chiesa dei Francescani, dove è allestito anche un presepio. Quello più  grande è sulla Hauptplatz, la piazza principale. Sulla Piazza del Carillon e Mehplatz si  trovano prodotti artigianali e gastronomici di qualità. Nel contempo case e strade saranno illuminate con motivi natalizi e giochi di luce tutti i giorni fino a mezzanotte. Sulla Karmeliterplatz è montata una grande pista per il pattinaggio con annessa una baita originale  dell’800 che funziona da punto di ristoro.
Per l’occasione, l’Ente del Turismo di Graz organizza dei pacchetti speciali “Advent Packages” che prevedono tre pernttamenti al prezzo di due. Le informazioni si trovano (anche in italiano) sul loro sito internet.

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Innsbruck

Christkindlmarkt (Foto: Innsbruck Tourismus / K3)
Christkindlmarkt (Foto: Innsbruck Tourismus / K3)

Babbo Natale scopiazzatura all’americana della festa di San Nicolò sta spesso soppiantando le antiche tradizioni natalizie europee. A Innsbruck questo non succede. Nella città tirolese, puntualmente è Gesu Bambino a essere festeggiato. Succederà domenica 21 dicembre dalle ore 17 nel centro storico. Durante il Christkindleinzug il Bambinello farà il suo ingresso a bordo del suo suntuoso carro insieme ad angeli, pastori e pecore. La rappresentazione coinvolge oltre 500 bambini delle scuole di Innsbruck. Nella stessa giornata è possibile assistere a uno dei tanti concerti di Natale: presso il Conservatorio con un ampio programma di musiche tradizionali tirolesi, oppure al Centro Congressi con i Gospel cantati dall’Usa Gospel Singers & Band.
Gli immancabili mercatini sono quattro. Tre nel centro storico in Marktplatz, in Herzog Friedrich Straße, sotto il  famosissimo Goldenes Dachl la casa con il “Tettuccio d’Oro” e in Maria-Theresien Straße. Il quarto mercatino si trova in montagna, sull’Hungerburg facilmente raggiungibile, in meno di dieci minuti, dal centro città con l’impianto di risalita progettato da Zara Hadid e inaugurato l’inverno scorso. Da lì  si ha una splendida vista su tutta Innsbruck e se si vuole, si può salire ancora con la cabinovia panoramica fino ai 2.256 metri dell’Hafenkar.
A parte le manifestazioni natalizie, la capitale del Tirolo è una città molto bella e vivibile, vicinissima al confine italiano e, pertanto, ampiamente frequentata dai nostri connazionali è consigliabile visitarla nei giorni feriali. Nelle sue immediate vicinanze  ci sono altre località interessanti come la barocca Hall o Wattens con il museo e lo spaccio Swarovski.
Il  pacchetto “Weekend nella Capitale delle Alpi” offre due pernottamenti in mezza pensione e la Innsbruck Card valida 72 ore che permette l’accesso a tutti i musei, i trasporti pubblici gratuiti e il Sightseer Bus in albergo a tre o quattro stelle a partire rispettivamente da 127 e 159  euro.

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Villach

Uno dei diabolici Perchten
Uno dei diabolici Perchten

San Nicola, Santa Lucia, Gesù Bambino… Sotto le feste, nei giorni a loro dedicati, vanno a premiare i bambini bravi. A Villach arrivano invece i Perchten, i folletti diabolici che castigano chi non si fosse comportato troppo bene durante l’anno. Il prossimo 28 novembre oltre 600 personaggi tenebrosi, vestiti con pelli arruffate e coperti da grottesche maschere in legno scendono a valle da tutta la Carinzia a caccia dei malandrini tra urla e schiocchi di frusta. Questa è un’antica tradizione pagana legata al solstizio d’inverno comune in diverse zone alpine. Una volta era una specie di esorcismo delle forze invernali malefiche, oggi ha perso ogni significato mistico-religioso ma è rimasta come tradizione popolare profondamente radicata. Sarà presente alla sfilata anche San Niccolò con i suoi angeli, per distribuire dolci ai più piccoli, dall’alto di un carro. Regola importante: mai togliere la maschera ai Krampus se non si vuole scatenare la sua funestra ira.
Villach si trova a pochi chilometri dal confine italoaustriaco del Tarvisio. E’ una cittadina di circa 60.000 abitanti con un grazioso centro storico. Il bello è la sua posizione, sul fiume Drava, vicino ai laghi di Ossiach e di Faak dove c’è la famosa e caratteristica rocca di Finkenstein e ai piedi del monte Dobratsch (2.168 m) che si  raggiunge con la Villacher Alpenstrasse, una strada panoramica a pagamento di 17 chilometri.  Dal 29 novembre e fino al 24 dicembre attorno alla chiesa di St. Jakob e nel centro storico saranno disposte una  cinquantina di bancarelle per il tradizionale Mercatino di Natale. In vendita addobbi natalizi in stoffa o vetro soffiato, candele, Holzschnitzerein e Hüttenschuen (prodotti intagliati nel legno e pantofole in lana cotta), oltre ai prodotti tipici carinziani.

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