Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Soggiorni in calo, anche a Venezia

Un’indagine a cura degli albergatori stima per il 2009 flessioni negli arrivi in laguna, Jesolo e Terme Euganee. Diminuiscono americani e tedeschi, restano gli italiani, cresceranno gli arrivi dai paesi dell’Est

Claudio Scarpa (Fot: Gabriela Preda)
Claudio Scarpa (Fot: Gabriela Preda)

27 novembre –

Persino Venezia attende un calo dei turisti per l’anno prossimo. Secondo il centro studi Ava, associazione veneziana albergatori e gli hotel di Abano e Montegrotto e Jesolo, gli arrivi nella Serenissima e in Veneto tendono a diminuire. Crisi, dunque, per il 2009: a Venezia il flusso degli italiani potrebbe scendere del -3, 3 per cento mentre per gli stranieri si arriverebbe a una soglia del -5,1 per cento.
Il dato si riferisce ai pernottamenti in alberghi: non monitora i turisti che preferiscono gite di un giorno solo e quelli che scelgono bed and breakfast, pensioni o soluzioni alternative. Probabilmente vedremo San Marco e il ponte di Rialto sempre affollati, anche l’anno prossimo, ma i timori degli albergatori riguardano in particolare la fuga degli statunitensi, fra i turisti con maggiore capacità di spesa.
“Il nostro paese vive un delicatissimo momento”, ha detto Claudio Scarpa, direttore Ava, commentando i dati della ricerca. “La tempesta finanziaria ed economica ha imposto anche agli albergatori un’importante riflessione. È giunto il momento di rimboccarsi le maniche e mettere in atto tutte quelle strategie che possono permettere al turismo del Veneto di risalire la china”.

I dati di Jesolo e Abano Terme

Massaggio alle Terme Euganee
Massaggio alle Terme Euganee

Non va bene neppure a Jesolo, che prevede una contrazione degli arrivi italiani del -2,8 per cento, e alle Terme Euganee, per le quali, l’anno prossimo, l’attesa sui viaggiatori stranieri sarà delusa. Jesolo rispecchia una tendenza nazionale già rilevata negli ultimi anni: le vacanze vengono più spesso frazionate, ci si concede più momenti di pausa durante l’anno ma di durata minore. Il risultato non è in pareggio, perché il numero complessivo dei giorni di permanenza diminuisce.
Le terme lamentano il calo dei turisti tedeschi e pagano alcuni difetti di strategia: oggi il turismo dedicato alla cura di se stessi cresce, ma nella formule “wellness” e non in quelle tradizionali dei soggiorni a scopo terapeutico. Chi non adatta la propria struttura a una maggiore flessibilità verso i servizi “benessere” rischia di subire la concorrenza di alberghi e centri attrezzati per il solo wellness.
 “Il turismo e le modalità di fruire dei periodi di vacanza da parte dei clienti sono cambiati in modo radicale negli ultimi anni”, ha detto Marco Gottardo, direttore dell’Associazione albergatori termali di Abano Montegrotto. “Per poter affrontare le nuove sfide dei mercati internazionali sorge la necessità di attuare una politica di marketing e promozionale che sia strutturata e rigorosa”.

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Le prospettive

Massimiliano Schiavon
Massimiliano Schiavon

Massimiliano Schiavon, presidente Aja, ha affermato: “In una situazione di estrema incertezza, assume un’importanza strategica cercare di analizzare e interpretare i possibili scenari che si profilano all’orizzonte, per programmare e pianificare le azioni più appropriate”. Le prospettive parlano di flussi emergenti dai paesi dell’Est: i potenziali nuovi turisti potrebbero giungere dalla Russia, ma anche da Brasile, India, Ucraina.
In realtà, si dovrà attendere un paio d’anni perché il mercato del turismo possa tornare a dare segni di crescita: nel frattempo, gli operatori intervistati nel corso della ricerca chiedono nuove strategie per la regione. Tra le ipotesi per Venezia, c’è chi parla di un calendario di eventi più ampio e meglio distribuito nell’arco dell’anno. Alcuni vorrebbero un marchio condiviso per promuovere la città, altri chiedono di diminuire l’Iva e l’imposta sul valore aggiunto. Molti albergatori temono l’inasprirsi della concorrenza, con la crescita, definita “incontrollata” delle strutture ricettive alternative agli hotel; altri lamentano le carenze di infrastrutture che penalizzano la laguna.

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