La galleria d’arte moderna di Milano, in via Palestro, ospita l’omaggio ai 150 anni dalla nascita del pittore Emilio Longoni. Fino al prossimo 31 gennaio una selezione di opere, appartenenti alla stessa Gam e alla Banca di Credito Cooperativo di Barlassina, svelano il volto di un maestro lombardo del divisionismo. Una piccola mostra – in tutto ventitre lavori – in una sede d’eccezione, la galleria di fronte al Padiglione d’arte contemporanea, permette di tornare a respirare la cultura artistica italiana di fine Ottocento.
Le otto tele di proprietà della Gam sono state restaurate; le quindici custodite a Barlassina, la città natale del pittore, giungono a Milano per mostrare i diversi generi a cui si dedicò Longoni. L’esposizione, a cura di Giovanna Ginex, si raccoglie attorno a un allestimento circolare, nella cosiddetta sala del Parnaso. Nel percorso esterno si ammirano nature morte e ritratti, nella passerella interna sono collocati i paesaggi.
Il ghiacciaio dal vero
Emilio Longoni, nato da famiglia di umile origini, scomparso nel ’32 come artista riconosciuto, solo dopo una faticosa gavetta, si ritrova in pastelli e dipinti a olio, attraversando ispirazioni al realismo, divisionismo e simbolismo. Caldi e vividi, dipinti come i “Cocomeri e poponi” e la “Selvaggina” documentano il periodo degli anni Ottanta. Esposti anche alcuni esempi di ritratti, – bambini e le adolescenti che tradiscono una sensibilità mai sopita – mentre colpisce lo sguardo del visitatore “L’oratore allo sciopero”, del 1891. Fu la prima opera di tecnica divisionista che Longoni presentò alla Triennale di Brera; stupì, allora, anche per il soggetto rappresentato, la manifestazione del primo maggio 1890, con un muratore a pugni chiusi di fronte alla folla. Pittura più contemplativa, invece, per i paesaggi che riproducono l’isola di San Giulio, alcuni ghiacciai, il passo del Bernina. Longoni prese a osservare dal vero la luce e i panorami di montagna salendo sopra i duemila metri e là soggiornando anche diversi mesi, negli alpeggi e protetto da una piccola capanna di legno portatile.
Una galleria quasi nascosta
La mostra di Longoni è occasione per rivedere o scoprire per la prima volta la Gam di via Palestro: forse trascurata dal largo pubblico, anche per via dei suoi orari di apertura ridotti, di certo importante per il valore della raccolta. Sono usciti spesso da via Palestro, per esposizioni temporanee, capolavori storici come il “Quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo o il ritratto di Alessandro Manzoni di Francesco Hayez.
La Gam conserva però anche tele di Giovanni Segantini e Gaetano Previati, sculture in un buon numero e opere di Pompeo Marchesi, Mosè Bianchi, Tranquillo Cremona. Il viaggio nella pittura di Ottocento e Novecento può continuare quindi in galleria, per la scultura, indimenticabile è il corridoio con le opere di Medardo Rosso, cere e bronzi, tra i quali “Garroche”, “Ecce Puer”, “Lo scugnizzo”.
(26/10/09)
Emilio Longoni. 2 collezioni
Dal 21 ottobre al 31 gennaio 2010
Milano, galleria d’arte moderna, via Palestro 16
Orario: tutti i giorni 9-13 e 14-17.30
Ingresso gratuito
Per informazioni: tel. 02.76340809 – 02 76004275