Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

“Di Provenza” non solo “Mar e suol”, ma anche “Toros e Ferias”

È la Francia mediterranea, ricca di paesaggi, di storia, di personaggi, di folclore. In altre parole, ricca di composita cultura. Con qualcosa in più: una tradizione “taurina” che poco ha da invidiare a quella spagnola e messicana

A Nimes, la provenza
A Nimes, la provenza “taurina”

Tori e bei monumenti, cavalli e folclore, natura e tradizioni, castelli e una storica lingua (laddove si intende il Provenzale, derivazione regionale del glorioso Occitano, termine divenuto usuale solo recentemente). E se al tutto si aggiungono la citata aria della verdiana “Traviata”, i teneri profumi della lavanda, le piatte risaie della Camargue (il cui eccessivo sviluppo sembra fortunatamente contenuto) nonché la complessità della sua geografia (in Francia tra regioni storiche, dipartimenti amministrativi e province napoleoniche si rischia sempre una certa confusione) è sconsigliabile descrivere vastità e bellezze della Provenza nel solo, modesto spazio di un articolo. E nemmeno si intende vessare il lettore rifilandogli una miniguida condensata, una sorta di “Bignami” lardellato di nomi elencati alla rinfusa (per questa bisogna ci sono già, e bastano, le ultime pubblicazioni per turisti-per-caso, fai-da-te, backpackers e quant’altro: modi di viaggiare e di vedere che, pur rispettati, non entusiasmano lo scrivano).

La Provenza? A occidente dell’Italia!

Saline della Camargue
Saline della Camargue

Quanto segue altro non costituisce che il racconto di una gaudiosa gita in Provenza motivata da “aficiòn” taurina, curiosità eno-gastronomiche e tentato appagamento di vaghe esigenze culturali (con ascendente storia e geografia). Ulteriore premessa, non vorrà adontarsi l’esperto, isolato geografo se (stante una oggettiva, non soddisfacente conoscenza del mondo da parte di tanta gente, con picchi massimi negli Usa) si procede a fissare alcuni paletti, a spiegare “dov’è la Provenza”; che, verticalmente attraversata dal maestoso Rodano, a nord ha per sentinella il Mont Ventoux (caro al Petrarca oltre che dispensatore – lo dice il nome – del fresco e spesso gelido Mistral) ed è percorsa dalle inquietanti Gorges dell’Ardèche; mentre per delimitarne il confine meridionale bastano le rive del Mediterraneo, con “highlights” le Saline della Camargue e la medioevale Aigues Mortes (forse un filino ‘disneyana’ ma pur sempre bel complesso monumentale voluto da un re, Luigi IX, oltretutto Santo). Si fa invece riferimento a una città, Nimes, per citarne gli estremi occidentali, mentre la parte orientale si congiunge alle Alpi Marittime-Costa Azzurra.

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Terra ispiratrice per famosi artisti

Aix-en-Provence, la cattedrale di Saint-Sauveur
Aix-en-Provence, la cattedrale di Saint-Sauveur

Chi arriva in auto dall’Italia può cominciare a conoscere la Provenza visitandone a Brignoles il Palazzo dei Conti eppoi prosegue per Marsiglia (poco prima, a Auban, per il viaggiatore militarista c’è l’intrigante Museo della mitica Legione Straniera). Ma chi non devia per Marsiglia dedichi un po’ di tempo alla augustea Aix-en-Provence, per ammirare e godere piacevoli viali e piazze, chiese neoclassiche ed eleganti edifici settecenteschi non senza concedersi al culto di Paul Cèzanne, qualcosa più di un mito in questo lembo di Provenza. Eccelso impressionista, maestro in colori e volumi, Cèzanne costituì un raro caso di “Propheta in Patria” avendo trovato tra i fioriti paesaggi del monte Sainte-Victoire le ispirazioni negategli durante le frequentazioni parigine con Manet, Monet e Pissarro.

Terra di artisti, la Provenza: secoli prima di aver dato i natali a Alphonse Daudet (e nel suo nome si visiterà Tarascon) Cèzanne e ospitato (in soli quindici mesi trecento opere!) Van Gogh (ad Arles la sua presenza è immanente, appare ovunque e ti scruta implacabile dal celebre autoritratto, allucinati occhi blu, capelli stoppa e barbetta carota) questa dolce terra fu patria e luogo di ispirazione dei teneri, poetici Troubadours (da ‘trobar’, in provenzale ‘poetare’, soprattutto languidi amori e gesta cavalleresche).

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