Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Se fare giornalismo è …

Solo chi non fa non sbaglia, recita un vecchio dettato popolare. Verissimo. Meglio fare, dunque, includendo la possibilità dell’errore. Però, please, evitiamo per quanto possibile figure fantozziane, segno queste di ben poca considerazione nei confronti di chi vede, ascolta o legge

Visitatori nei padiglioni della Bit
Visitatori nei padiglioni della Bit

Domenica 21 febbraio 2010, ultimo giorno della BIT (Borsa del Turismo). Migliaia di visitatori, anno dopo anno, prendono sempre maggiore confidenza con le realtà geografiche, sociali e politiche del mondo in cui viviamo. Eccoli quindi affollare i padiglioni espositivi di Milano-Rho; eccoli fare incetta di quintalate di fascicoli coloratissimi che illustrano le più belle località disseminate nei cinque continenti, nelle quali progettare di trascorrere le vacanze estive che verranno. E non ci sono solo fotografie, nei cosiddetti “dépliant”; ci sono anche dettagliate carte geografiche in grado di far scoprire ai distratti viaggiatori che “le Bermude” e “Le Mauritius” sono due isole singole e pertanto vanno dette al singolare; rivelano, le carte geografiche, che Atlanta è una città della Georgia americana e non si trova dalle parti di Bergamo, per via dell’assonanza con il nome della locale squadra di calcio. Sapere poi che esiste un’altra Georgia, tra il Mar Nero e il Mar Caspio, vorrebbe infine significare, per restare nell’area di rigore dell’esempio citato, che si è sulla buona strada per diventare viaggiatori quanto meno informati.

Porto da Cruz, Madeira (Foto: © Travel in Portugal Photo Images)
Porto da Cruz, Madeira (Foto: © Travel in Portugal Photo Images)

L’informazione, già. Per quella, che diamine, ci sono i giornalisti di viaggio specializzati! Sono loro che ti tolgono i dubbi, loro che soddisfano le curiosità (infinite, davvero!) che i “nomi” della Terra custodiscono.

Ecco perché ieri, domenica 21 febbraio – Giornale Radio TV1 delle 13,30 – un giornalista (magari “non di viaggio”, ma sempre giornalista) dalla voce per la verità molto gradevole e profonda, compreso dalla drammaticità delle immagini che commentava (le disastrose alluvioni nell’isola di Madera) ha fatto sapere ai circa tre milioni di video-ascoltatori che “Madeira …. una delle isole Azzorre” era stata invasa dalle acque e che persino le vie del capoluogo “Funkal” (ripetuto più volte) erano divenute torrenti in piena.

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Commento di chi (bella forza, eh?) scrive di viaggio. Non è errato definire l’isola col suo corretto termine portoghese (Madeira, che vuol dire “legno”, perché un tempo l’isola era un’unica foresta) in luogo dell’italianizzato Madera; ma allora ci si documenta o perlomeno si chiede lumi (ci sarà pure qualcuno che dovrebbe “controllare”, no?) e si pronuncia correttamente “Fùncial”, il nome del capoluogo Funchal. Ma la perla delle perle rimane quella specie di ipotizzata “nuotata in piscina” fra Madera e le isole Azzorre, sempre portoghesi, piazzate a metà strada fra Europa e America, ad oltre mille chilometri di Atlantico.

L’ironia è riserbata solo a “Mamma Rai” e non certo alle sfortunate vittime dell’alluvione. (22/02/2010)

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