Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il Vagabondo

Il Vagabondo di Rabindranath Tagore, Guanda Editore, pagine 176, Euro 14,00.” width=”168″ height=”260″>Il Vagabondo di Rabindranath Tagore, Guanda Editore, pagine 176, Euro 14,00. Un giovane inquieto, che conquista i cuori di chi lo incontra, ma che è incapace di sottostare alle catene dell’amore e vive costantemente in fuga dagli altri e da se stesso, percorrendo il mondo come un vagabondo senza pace e senza affetti; un maestro, logorato dalla vita e da un lavoro ingrato, che in una notte di tempesta ritrova la donna che non aveva saputo amare da giovane e non può dirle nemmeno una parola; un ufficiale … Leggi tutto

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di Rabindranath Tagore, Guanda Editore, pagine 176, Euro 14,00.
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Il Vagabondo

di Rabindranath Tagore, Guanda Editore, pagine 176, Euro 14,00.

Un giovane inquieto, che conquista i cuori di chi lo incontra, ma che è incapace di sottostare alle catene dell’amore e vive costantemente in fuga dagli altri e da se stesso, percorrendo il mondo come un vagabondo senza pace e senza affetti; un maestro, logorato dalla vita e da un lavoro ingrato, che in una notte di tempesta ritrova la donna che non aveva saputo amare da giovane e non può dirle nemmeno una parola; un ufficiale postale che non sa decifrare l’affetto che nutre per lui la piccola orfanella affidatagli: sono tanti i protagonisti di queste storie che s’intrecciano lungo il corso del Gange.

Ma più ancora degli uomini, spesso soli, a volte meschini e altre sfuggenti, sono le donne le vere protagoniste di quest’India povera e forse ormai scomparsa, che nessuno come Rabindranath Tagore ha saputo così efficacemente raccontare. Donne che tradiscono, ma anche che sacrificano tutto sull’altare dell’amore, donne ferite e che vorrebbero ferire, donne rifiutate e donne capaci di intuire il senso dei movimenti impercettibili del cuore. Un universo femminile misterioso e affascinante come l’India, ancora immersa in una tradizione all’apparenza immortale, e invece così fragile nei riti e nei valori, già sull’orlo di una modernità che la travolgerà e ne muterà drammaticamente i connotati.

“Il giorno dopo, sbarcarono la madre di Tara e i suoi fratelli, e tre grandi battelli pieni di tutto il necessario per la cerimonia del matrimonio arrivarono alla banchina. Quel giorno Sonamani, molto agitata, si avventurò a portare della marmellata di mango e della frutta marinata fino alla stanza di Tara, fermandosi esitante alla porta. Tara però non era più là. Prima che quella cospirazione di amore e tenerezza fosse riuscita ad accerchiarlo completamente, egli, l’inscalfibile, il giovane brahmino dall’anima libera, era fuggito nell’oscura notte di pioggia, portando via con sé il cuore del villaggio, cuore che egli aveva precedentemente rubato. Tara era tornato verso la Madre Natura, tranquilla nella sua serena indifferenza.”

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