A Soncino, persino un “Marchesato”
Ma le fortune di Soncino (il toponimo appare per la prima volta nel 920, Castrum Soncini) cominciarono nel XII secolo, quando il Comune di Cremona (1118) comprò la località dal Conte di Bergamo e ne infeudò 50 militi del posto. Una posizione strategica, militare (anti Milanesi e Bresciani) e commerciale; i terreni bonificati e tanta acqua permisero al borgo di popolarsi rapidamente e svilupparsi nell’agricoltura e nella produzione dei tessuti di lana (epigono di questo know how la Filanda oggidì assai ben ristrutturata e centro di incontri e altre iniziative sociali). D’altronde, come non poteva rivestire enorme importanza una località posta nel bel mezzo di vicende storiche coinvolgenti: la Signoria poi Ducato di Milano, la Serenissima Repubblica di Venezia, il Sacro Romano Impero eppoi Spagnoli e Francesi e quant’altri capitavano a dominare nel nord del Belpaese? Nel 1536, divenuta virtualmente spagnola (nel cosiddetto Milanesado) Soncino fu infeudata da Carlo V a Massimiliano Stampa per la nascita del marchesato di Soncino, destinato a estinguersi nel 1876 (una prova della sua potenza? Il grande palazzo nell’omonima via di Milano, una traversa di via Torino). E ancor più fiorente risultò Soncino durante il secolo e mezzo (1707-1859) della benefica occupazione austriaca, con la nascente industria e commerci favoriti dalle illuminate leggi di Maria Teresa.
Da vedere e ammirare
Cosa vedere oggidì dopo tanta intrigante storia? Tanto, anche se non tantissimo e interessante. La Rocca-Castello Sforzesca, Santa Maria delle Grazie (fuori le Mura), la Torre del Comune (con i Matèi tipo i Mori di Venezia), la Pieve di Santa Maria Assunta, San Giacomo e la torre ettagonale, i mulini, oltre a varie case patrizie (la Azzanelli) e palazzi d’epoca. Ma la chicca che “vale il viaggio” è costituita dal Museo della Stampa. Qui, il 22 aprile 1488, vide la luce (e si può ammirarne un esemplare) la prima copia della Bibbia stampata in ebraico. E da Soncino, presone il nome secondo usanza nelle comunità del tempo, gli stampatori ebrei andarono a stampare quindi a ‘fare cultura’ in tanti, importanti posti del mondo. (18/11/10)
P.S. Chi non si fidasse dei miei lusinghieri e comunque disinteressati commenti, e volesse saperne di più, clicchi il locale ufficio turistico www.soncino.org e/o chiami la solerte signora Sabrina alla biglietteria della Rocca, tel. 0374/981597 e 340/6611257; e c’è pure la Pro Loco prolocosoncino@tin.it, tel. 0374/84499, fax 0374/85333 www.prolocosoncino.it.