
Per Dario Matoševic, neo direttore dell’ente nazionale croato per il turismo in Italia, il punto di forza della Croazia è molto facile da spiegare. È la natura, che si comunica da se stessa, perché basta mostrare il paese in fotografia: isole dove l’urbanizzazione non è mai arrivata, coperte interamente di verde, aree protette, lunghi corridoi di coste per gli amanti della spiaggia e della nautica.
Paesaggi molto diversi tra loro danno al territorio affacciato sull’Adriatico una caratteristica peculiare: essere un concentrato di differenze, con distanze ravvicinate e costi mai eccessivi. La Croazia è un paese piccolo, nel quale i conti economici del turismo hanno una certa importanza: circa 4 milioni e mezzo di abitanti, una media annuale di 10 milioni di visitatori. In Italia, l’Ente per il Turismo della Croazia ha due sedi, a Milano e Roma.
Dagli uffici di Milano in piazzetta Pattari, dietro alle guglie del Duomo, Dario Matoševic racconta a Mondointasca la sua esperienza e i progetti per il 2011.

Dario Matoševic, quando ha iniziato a occuparsi di turismo?
Lavoro nel settore da trentaquattro anni. Ho svolto molti incarichi e, per l’ente del turismo, sono stato quattordici anni in Scandinavia. Da due mesi dirigo l’attività dell’ente a Milano.
In che cosa consiste il lavoro di un direttore di un ente per il turismo, oggi?
Per spiegarlo nel modo più chiaro possibile, potremmo dire che un ente del turismo è come un’ambasciata. Ha un ruolo di rappresentanza, molto importante per i paesi nei quali ha la sede, ma anche degli impegni concreti: creare l’immagine della Croazia, promuovere il turismo sul mercato italiano. Mi piace definire la nostra strategia con un’espressione inglese, “push and pull”.
Tradotto in italiano, “spingi e tira”?
Sì, “spingi” vuol dire per noi lavorare con i tour operator, le compagnie aeree, perché il nostro paese sia sempre più presente nelle offerte di viaggio. “Tirare” significa incentivare il pubblico a chiedere della Croazia. In questa strategia si sintetizza tutto il nostro lavoro.

Quanto vale la voce turismo nel bilancio della Croazia?
Va dal 15 al 20 per cento del Prodotto interno lordo: una quota di rilievo, che si aggiunge a un’economia che comprende cantieri navali, agricoltura, industria alimentare.
Quali sono gli elementi che caratterizzano la Croazia dal punto di vista turistico?
A giudizio dei turisti stessi e dei tour operator, uno degli elementi distintivi è il fatto che si trovano, in un territorio delimitato, tanti paesaggi diversi, montagne, isole, spiagge lunghe. E’ una caratteristica non facile da trovare nei paesi di piccole dimensioni.
La natura è il primo motivo di interesse per i visitatori?
Sì, i nostri paesaggi sono il nostro punto di forza ma non sono l’unico. Sappiamo che il mercato europeo oggi si muove in molte direzioni e che le tendenze si diversificano, in base ai paesi d’origine dei visitatori. Gli italiani conoscono già molto bene la bellezza della Croazia, oramai è arrivato il momento di promuovere anche altri valori, come la cultura, la gastronomia.