Nelle aziende e di conseguenza nel commercio, si assiste a uno strano fenomeno: da una parte la tendenza a specializzarsi sempre di più, dall’altra a produrre e vendere di tutto. Motivazione: sempre la crisi.
Mc Donald, il guru dell’hamburger e del cibo colesterolico, dopo le insalate ha inserito in menù addirittura torte di verdure e frittate, per recuperare salutisti e vegetariani. Per contro, sono sempre più numerose le gelaterie che servono solo gelati di ogni forma e gusto, ma esclusivamente gelati. O le cioccolaterie dove gli “addicted” trovano la loro droga somministrata in mille modi. O ancora i ristoranti che servono solo formaggi, rinunciando a priori a una grossa fetta di “avventori”.
Auto con borse e sacche. Abiti con letti e cucine
La contraddizione non riguarda solo l’alimentazione o la ristorazione, ma si espande. Nel design, di fronte ad aziende che continuano a creare un solo modello di poltrona (vedi Frau), sempre più raffinato e sofisticato, ce ne sono altre (vedi Kartell) che volteggiano sulla cresta dell’onda proponendo dal cucchiaio alla sedia, al tavolo, fino alla scarpa ballerina presentata al Pitti Woman. Mini, mitico marchio di automobili ora proprietà BMW, oltre alle vetturette sempre più trendy, ha tutta una linea di borse, sacche, valigie coerenti con l’immagine.
Gli stilisti, infine, da una parte creano le famose “capsule collection” con pochi pezzi d’eccellenza riservati agli happy few, dall’altra si dilettano a mettere la firma oltre che su abiti e accessori, su tavoli, sedie, poltrone, letti, cucine.
(20/01/2011)