Situato all’estremità occidentale del nord Africa, diviso dall’Europa da uno strettissimo canale, il Marocco porta in sé elementi provenienti sia dall’una sia dall’altra cultura. Una sorta di rielaborati, rimescolati e restituiti in forma nuova a chi si avvicina a questo paese, quasi sospeso tra mito e realtà.
Il Marocco non sfugge a queste dinamiche, al contrario ne è al contempo una testimonianza e una rappresentazione.
Le danze marocchine sono intimamente connesse alla musica e ai suoni che si ascoltano per il paese e variano da regione a regione, da città a città, da campagna a campagna. Proprio questo differenziarsi di stili e generi e ritmi rispecchia tutti i tasselli del variopinto mosaico della cultura marocchina, dovuto agli apporti e alle influenze delle diverse culture cui è venuto in contatto: folklore andaluso, arabo, africano, maghrebino, francese, berbero.
Danze ipnotiche e sensuali
Le danze sono generalmente rappresentazioni legate agli avvenimenti sociali più importanti della vita marocchina. Ad esempio nel mondo rurale, soprattutto nella cultura berbera, la danza e il canto accompagnano matrimoni, nascite, circoncisioni, moussem. In altre occasioni, più che essere spettacoli, le danze sono delle vere e proprio cerimonie.
Alcune hanno ascendenza guerriera, come quelle nella regione montuosa del Rif o la danza della sciabola, nella valle del Dra. La danza del Marocco Sahariano è invece più ipnotica e sensuale.
Valenze simboliche e terapeutiche si ritrovano invece in altre danze le cui rappresentazioni sono in realtà esperienze mistiche, come nella gnawa. L’ahidous e ahouach sono invece danze tipiche rispettivamente delle regioni del Medio Atlante e dell’Anti Atlante.
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