Deserto, graffiti, cactus e serpenti
La penisola californiana del Messico è il regno indisturbato di centinaia di specie di rettili, e di milioni di cactus giganti che, dal confine tra Messico e California, fino alla punta di Cabo San Luca, costeggiano i quasi 1700 chilometri di strada che attraversa longitudinalmente la penisola racchiusa dal Mar di Cortès e l’Oceano Pacifico. La Benito Juarez transpeninsular highway, che i messicani preferiscono chiamare carretera n° 1, attraversa un territorio splendidamente selvaggio, con piccole città e paesi pittoreschi, lungo il quale la catena montuosa che costituisce la spina dorsale di questo sinuoso serpente, taglia in due l’Oceano Pacifico e arriva fino al Tropico del Cancro.
Più a sud, dalla baia di San Quentin, la strada si inoltra sui contrafforti della Sierra de San Pedro Martir, il cui punto più alto, il Cerro de la Encantada, supera i tremila metri. Tra queste montagne si nasconde un tesoro storico e naturalistico fatto di grotte con stupende incisioni rupestri, antiche missioni spagnole e piccole cittadine coloniali. Tra queste ultime, San Ignacio è una delle più intatte e meglio conservate, mentre, una menzione particolare meritano le pitture di Cueva Plamarito oltre le quali, i massicci vulcanici di Tres Virgines, introducono alla zona di Concecption, sulla costa orientale, dove troviamo la stupenda missione di San Josè e la seducente città di Loreto. (01/04/2011)