Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Lie on Line

Si potrebbe tradurre, con buona approssimazione “Bugie in Rete”. Ma non le molte che vengono giornalmente propinate dalle centinaia di canali fruibili. Bensì quelle che gli esperti (reali e dei telefilm) individuano, scientificamente, sui volti degli indagati

Tim Roth interpreta il Dr. Cal Lightman nella serie poliziesca
Tim Roth interpreta il Dr. Cal Lightman nella serie poliziesca “Lie to me”

La nuova frontiera del telefilm poliziesco punta sempre più sullo scientifico. Dopo i Ris di Parma e di Roma, l’ondata dei serial killer intercettati nelle sale operatorie, nei pronto soccorso, nelle corsie degli ospedali, le rocambolesche vicende di virus, batteri ed epidemie, il tutto intramezzato da passioni amorose in camice bianco, o verde; nella fiction arriva una nuova scienza e non è tutta finzione. Approdata su Retequattro dagli Stati Uniti “Lie to me” racconta le avventure del Dr. Cal Lightman, interpretato dallo spiritato Tim Roth, e della sua brillante squadra – assoldati da polizia e FBI – per la capacità di intuire dalle microespressioni, impercettibili movimenti involontari del viso, se la persona mente. Niente poteri paranormali, anche loro per anni oggetto di film TV, ma una vera e propria teoria, messa a punto dallo psicologo ed esperto di linguaggio del corpo, Paul Ekman, che ha ispirato il personaggio di Lightman.

Dimmi che faccia hai ?

La lettura facciale
La lettura facciale

L’interesse sull’argomento è andato oltre lo schermo televisivo raggiungendo quello del computer. Dennis A. Masseit e Dirk W. Eilert, due esperti tedeschi di comunicazione neuronale, infatti, dopo aver a lungo studiato la materia, hanno creato un sito (www.leggere-emozioni.it) in cui propongono dei corsi da seguire su internet di vari livelli. Già in un’ora è possibile ottenere dei risultati. Le tecniche utilizzate in termini scientifici si chiamano cinesica, semiotica, prossemica. Tutto parte dall’individuare le sette emozioni base: paura, sorpresa, rabbia, disgusto, disprezzo, tristezza, gioia. Inutile dire che a parte il televisivo e scenografico utilizzo in polizia e l’eventuale uso domestico per smascherare il partner fedifrago, la lettura facciale delle emozioni può avere (e già ha) un interessante utilizzo nei colloqui di lavoro. (03/06/2011)

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