Giovedì 21 Novembre 2024 - Anno XXII

Grindelwald: a lezione di ghiacciai e clima con treno, sci e iPhone

Grindelwald jungfraujoch

Il più alto ghiacciaio alpino del Jungfraujoch, 3454 metri, nell’Oberland Bernese, si raggiunge in treno. La ferrovia, voluta dallo svizzero Adolf Guyer-Zeller, festeggia 100 anni. Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Dalla vetta dello Jungfrau, oltre i 4150 metri, le meravigliose distese di ghiaccio sono in pericolo

Jungfraubahn, il trenino delle nevi
Jungfraubahn, il trenino delle nevi

La storia del clima è scritta nei ghiacci, dicono gli scienziati. Non c’è niente di più facile che andarla a imparare sul più alto ghiacciaio alpino oggi raggiungibile in ferrovia. Basta stare seduti sulla Jungfraubahn, il treno a cremagliera che porta fino ai 3.454 metri del Jungfraujoch, nell’Oberland Bernese.

Jungfraubahn, cento anni e lo spettacolo continua

Grindelwald Panorama... ghiacciato
Panorama… ghiacciato

L’anno prossimo la Jungfraubahn, festeggerà il suo centesimo anniversario. Nel 1912 fu inaugurata la difficilissima opera ingegneristica iniziata nel 1898 per volontà dell’imprenditore svizzero Adolf Guyer-Zeller che, sfortunatamente, morì prima di poterla vedere completata. Il percorso parte a 2.100 metri d’altitudine, dai pascoli del Kleine Scheidegg, dove si arriva dalla stazione di Interlaken Ost con cambio indifferentemente a Lauterbrunnen o a Grindelwald. Il paesaggio è dominato dai tre grandi monti dai nomi leggendari: la Jungfrau (La Vergine), l’Eiger (l’Orco) e il Mönch (il Monaco), pareti che incutono rispetto e timore anche agli alpinisti più esperti. Appena lasciato il Kleine Scheidegg il trenino si inserisce nel tunnel scavato a colpi di dinamite da operai italiani che si fa strada per oltre 9 chilometri dentro la roccia nuda della parete Nord dell’Eiger. Eismeer è una stazione intermedia al chiuso che permette ai viaggiatori di scrutare l’abisso verticale attraverso un finestrone di vetro, dopo qualche minuto si riparte verso la stazione ferroviaria più alta d’Europa, (patrimonio mondiale dell’UNESCO) da dove si sale con un ascensore verso lo Sphynx, l’osservatorio astronomico.

Ghiacciai in pericolo

Scalatori su roccia e ghiaccio
Scalatori su roccia e ghiaccio

Le vedute spaziano oltre i 4.150 metri della vetta della Jungfrau che, secondo gli ambiziosi piani di Guyer-Zeller, doveva essere l’originario punto d’arrivo del tunnel poi ridimensionato a causa dell’esaurimento dei finanziamenti. Qui si può constatare che il lungo manto bianco del ghiacciaio, che si estende per chilometri, rischia di non essere così longevo. Le creste rocciose che ogni anno emergono dai lati del ghiacciaio, a est e a ovest, sono la prova incontestabile del progressivo scioglimento. Gli ultimi 150 anni hanno registrato il più drammatico ritiro dei ghiacciai mai avvenuto nello scorso millennio. Secondo le previsioni dei climatologi dell’Università di Berna, tre quarti dei ghiacciai svizzeri rischiano di sparire nei prossimi decenni. Un aumento di soli 4 gradi della temperatura invernale basterebbe a ridurre drasticamente l’innevamento nell’Oberland Bernese. Di fiocchi naturali se ne vedrebbero solo sul Kleine Scheidegg e sui 3.000 metri dello Shiltorn sopra Mürren, dall’altra parte della valle, l’eco-villaggio che vieta la circolazione a qualsiasi tipo di auto che non sia quelle elettriche locali.

Iniziative verdi

Grindelwald Sculture di neve decorano il panorama montanaro
Sculture di neve decorano il panorama montanaro

Per ricostruire i secolari mutamenti del ghiacciaio inferiore di Grindelwald, il riceratore bernese Heinz Zumbuhl si è servito dei dipinti a olio del pittore settecentesco Caspar Wolf che mostrano quanto più a valle arrivasse allora la coltre di ghiaccio che rese Grindelwald internazionalmente famosa col soprannome di “villaggio dei ghiacciai”. Consci del pericolo a cui sono esposti l’ambiente e l’industria turistica, le comunità locali hanno avviato inziative per dare l’esempio ai visitatori e contribuire nel loro piccolo a mitigare l’impatto del cambiamento climatico. È in corso lo sviluppo di una centrale elettrica alimentata con legno della vallata. Senza contare il generatore a pannelli solari più alto d’Europa sullo Jungrfraujoch e la centrale elettrica costruita nel lontano 1896 coi soldi dei lungimiranti alberghieri locali che oltre a finanziare progetti ecosostenibili escogitano iniziative individuali come l’Hotel Belvedere, un quattro stelle che cambia giornalmente la biancheria in camera solo su esplicita richiesta dei clienti per evitare lavaggi troppo frequenti che provocano un eccessivo consumo di energia ed elevate emissioni di anidride carbonica.

Un app per l’ambiente

Un'aquila di ghiaccio osserva gli sciatori
Un’aquila di ghiaccio osserva gli sciatori

Appelli a viaggiare il più possibile in treno anziché in auto per raggiungere le località di vacanza sono contenuti nella “Guida del clima dello Jungfrau”, pubblicata dall’Università di Berna insieme con il comune di Grindelwald. Si tratta di un breviario tascabile che mira a sensibilizzare i turisti sul cambiamento climatico, aiutandoli a vedere coi propri occhi gli effetti tangibili che questo sta già producendo nelle aree alpine e a comprendere come lo stesso turismo potrebbe soffrirne. L’aumento dei costi dovuti alla necessità di un crescente innevamento artificale e la scomparsa degli scenici teatri glaciali rischiano di compromettere la sostenibilità e l’attrattiva turistica delle montagne. La guida è disponibile anche sotto forma di applicazione Iphone, basta farne richiesta all’ufficio del turismo di Grindelwald. L’applicazione propone un itinerario naturistico a tappe. Una mappa GPS conduce ad anello lungo i punti panoramici intorno al villaggio mentre un’audio-guida interattiva spiega dove puntare esattamente lo sguardo per osservare le ripercussioni del riscaldamento globale sulla geologia e la flora circostanti.

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