Lione, la splendida città capoluogo della Regione Rodano-Alpi, non è molto lontana dall’Italia e lo sarà ancor meno se e quando il problema TAV troverà una soluzione politica e pratica che metta tutti d’accordo. E da Lione, dai luoghi più importanti e frequentati del Rodano-Alpi, arriva un duplice messaggio: possiamo accogliervi al meglio nelle nostre città e nei molti luoghi di villeggiatura in campagna e in montagna; in più, possiamo condividere con voi le delizie del palato e del buon bere, da tempo giustificato motivo di attrazione per moltissimi turisti.
Natura marca “oro” e turismo urbano
Grandi montagne, colline, verde diffuso, fiumi e laghi. Non manca nulla nella Regione per attrarre i visitatori. Due parchi nazionali e sei parchi naturali regionali oltre a 39 riserve; il più grande comprensorio sciistico del mondo (sedici sono quelli collegati) con ben 160 stazioni sciistiche. Laghi naturali e artificiali belli da vedere e ottimi per praticare vari sport, comuni questi anche nei molti corsi d’acqua della zona (rafting, canoa ecc.). A completare il quadro, ecco le sedici località termali e le molte città da vedere e gustare, in ogni periodo dell’anno. Lione in primo luogo, moderna e dinamica città bagnata dal Rodano; poi Bourg-en-Bresse area famosa per l’allevamento dei polli, quindi Saint Etiénne, Valence, sulla strada per il sud. Nelle aree montane, grandi centri (Grenoble) e piccoli-medi insediamenti molto noti: Thonon e Evian-les-Bains sul lago Lemano, Chamonix ai piedi del Monte Bianco, quindi Albertville e, nella media montagna, Annecy, Aix-les-Bains. Le aree turistiche presenti a Milano erano: dipartimento della Loira (St.Etienne), Annecy, Chambery, Les 2 Alpes e Mégeve.
Assaggi di “classe”
Diverse zone del Rodano-Alpi sono note per ciò che producono in natura o grazie alle attività dell’uomo. Accanto ai già ricordati polli della Bresse (bargigli rossi, piume bianche e speroni bluastri, ovvero il “drapeau” di Francia), ci sono i formaggi della Drôme e quelli d’alpeggio; quindi i salumi del lionese, le castagne dell’Ardèche, le olive di Nyons, i tartufi ancora presenti nel sud della Drôme, i torroni di Montélimar per finire con le noci di Grenoble. Ed è una panoramica per forza di cose molto limitata. La presentazione della regione si è svolta martedì 6 marzo a Milano, attraverso un workshop e una conferenza stampa, “allietata” da una ricca colazione preparata dagli chefs Alexandre Ongaro e Cedric Pernot, accompagna da un assaggio dei migliori vini della zona. Tutto ha invogliato a voler considerare in futuro la possibilità di visitare una delle regioni più belle (e più vicine all’Italia) dei cugini francia