Sappiamo tutti che il viaggio è una “attività umana” che affonda le proprie radici nella notte dei tempi e che ora, in pieno duemila, ha assunto dimensioni planetarie. Differenti, per ogni singolo individuo, sono la ricerca o l’accettazione del viaggio; ciò che alla fine determina il successo o l’insuccesso dello stesso.
Il viaggio, uno spazio onirico
Il viaggio è da sempre avventura, scoperta, contatto umano, desiderio di evasione, gratificazione personale. Non importa in quale ordine vengano soddisfatti questi veri e propri “bisogni” che possono essere, alternativamente o simultaneamente, bisogni fisici, spirituali, talvolta persino eventi traumatici, determinati da fattori esterni e imprevedibili, ma sempre e comunque degni di essere vissuti. Il viaggio, in ultima analisi, corrisponde ad uno sradicamento – sia pure temporaneo – dal luogo in cui scorrono le giornate di vita e di lavoro e rappresenta per molti un vero e proprio spazio onirico che si accompagna ad esperienze diverse e alla scoperta di nuovi orizzonti. Foto e filmati a parte, restano nella mente e nell’anima ricordi indelebili.
Dall’Inghilterra al mondo
Raccontano le cronache come il primo viaggio di “massa” risalga all’anno 1841, quando Thomas Cook, occhio lungo e perspicace, intuì che facendo salire sul treno che collegava Leicester a Loughborough (una ventina di chilometri) poco meno di seicento persone, avrebbe soddisfatto i nascenti desideri di evasione dei suoi concittadini a un prezzo modico: uno scellino a testa, pasto compreso. Dire che le “gite”, sempre più articolate, sarebbero aumentate col tempo, vuol dire dar credito a Cook di aver dato vita ai viaggi organizzati e al turismo per grandi gruppi di persone. Questo pastore protestante (ma soprattutto imprenditore di successo) riuscirà poi ad organizzare viaggi a Parigi per l’Esposizione Universale e in America, sui luoghi della Guerra Civile. Al 1869 risale la prima Crociera sul Nilo e nel 1874 (vero colpo di genio imprenditoriale!) crea i traveller’s cheque. In piena Belle Epoque, Thomas Cook ha uffici in tutto il mondo. I suoi successori conserveranno la proprietà della Thomas Cook & Son sino all’anno 1928.