Dal lupo alla capra. Evoluzione naturale del gioco…
Ma a intrigare massimamente il viaggiatore è soprattutto il “Polo con la Capra”, alias il citato Ulak Tartèsh, con la squadra che vince facendo più gol (leggasi infilando la spoglia nella porta avversaria). Il gioco ebbe origine sulle montagne kirghize, quando i pastori (ovviamente a cavallo) in assenza delle non ancora scoperte armi da fuoco dovevano respingere i voraci lupi aggredendoli al galoppo e colpendoli con i bastoni. Ritrovatisi con il canide accoppato (e il relativo gioco era appunto chiamato “Kok Boru”, lupo grigio) e la voglia di farsela bene, ai festanti pastori non restava che contendersi quel che restava del mancato predatore in una sorta di match “scapoli-ammogliati” (per la serie, Tutti i Gusti sono Gusti, ma c’è anche chi nell’’Evo Moderno e con tante altre cose da fare, va a vedere una partita amichevole di Calcio, non parliamo poi quelle di pelosa beneficenza).
Finito il match si mangia…
Nel corso degli anni, la crescente penuria di lupi (ancorché in questi angoli dell’’Asia i poteri del WWF non siano poi così marcati) e una certa disponibilità di greggi, devono aver convinto i Kirghizi che era forse meglio procedere all’’imitazione dello sport preferito da Carlo di Inghilterra (ma è vero il contrario: il Polo nacque in Asia, poi finì sui prati di Windsor) con una capra anziché con il citato lupo. Anche perché, finito il derby, la capra te le puoi “magnà” (e così giudiziosamente accade nel lontano Kizighistan) mentre i lupi (a leggere quel che narra Walt Disney) sono invero indigesti.
(08/06/2012)