Itinerario tra i “caruggi”
Del resto che gli ingauni amino tirar qualche buona fiondata lo si intuisce non appena lasciato il casello autostradale. Nella grande rotonda di Lega dà bella mostra di sé un monumento proprio dedicato ai Fieui di caruggi. Una volta arrivati in città, invece, vessilli con la fionda sventolano per i carrugi; una fionda gigantesca troneggia in una delle aiuole di Fior d’Albenga; bambini addentano piccole fionde ricoperte di cioccolato (a sfornare le “fiondette” ci pensa una pasticceria di Ceriale) mentre i grandi alzano al cielo calici colmi di Fionda (il Pigato e Rossese prodotti da una operativa di viticoltori locali destinati a diventare il vino ufficiale della manifestazione). Ma per entrare appieno nello spirito della festa è d’obbligo una tappa alla Cantina Vico del Collegio, covo ufficiale dei Fieui di caruggi, oggi nuova attrazione della città d’Albenga per il muretto esterno di “E ghe mettu a firma” (letteralmente “E ci metto la firma”), divenuto negli anni celebre per le mattonelle in ceramica autografate dai personaggi famosi e le opere d’arte donate da pittori e scultori che lo arricchiscono e ne fanno un degno competitor del più famoso Muretto di Alassio. Una volta varcata la soglia, l’oste Dino Vio, non mancherà di offrirvi un fico ubriaco, raccontarvi di tutti i personaggi famosi e non che di lì sono passati lasciando traccia della loro visita (all’interno della cantina si trovano diverse damigiane panciute di vetro verde, colme di tappi di sughero: ognuno di questi è un ricordo). E perché no, anche di proporvi (com’è capitato a noi quest’estate) di farvi fare un giro su un cavalluccio, ovviamente di legno.
(10/04/2013)