Giovedì 2 Maggio 2024 - Anno XXII

La Montagna tra due Laghi

È il Mottarone, per gli sciatori della domenica, e i laghi sono il Cusio e il Verbano. Mete esotiche? Certamente, se si può. Senza trascurare i luoghi vicini che, per molti, sono anche fonte di indimenticabili ricordi

Laghi e monti
Laghi e monti

Penso proprio di aver abituato bene il cortese lettore narrandogli (forse malamente e in tal caso mi scuso) gite in posti abbastanza esotici non meno che lontani. Trasferte che – per inciso e fin che la dura – posso godere grazie a una sorta di (raramente totale, più spesso parziale) beneficenza elargitami da alberghi e altri facitori di turismo, tipo i tour operator. E tra le fonti del Ut vivere possim (per me sinonimo di viaggiare) elenco pure gli uffici del turismo (laddove però conta più “essere amici di…” che saperne di più di altri) dopodiché, per andare in giro senza svenarmi, e informare, non mi resta che ricorrere a una sorta di questua, però dignitosa. Perché ormai, a viaggiare a ufo, sono ahimè rimasti assai pochi scribi (è finita la festa: disse a fine anni 90 l’avvocato Agnelli, uno che la sapeva lunga) e tutti gli altri che un tempo solevano tirar le quattro paghe per il lesso adesso si ritrovano senza paga e senza lesso. E vabbè. Ben abituato (toujours perdrix), il lettore, dicevo, Che alla fine della fiera potrebbe anche essersi stufato di resoconti dalle ‘solite’ Maldive o Etiopia o India (tanto per citare i posti ultimamente raggiunti).

Stresa, ricordi di infanzia

Verso Stresa
Verso Stresa

E’ passato tanto tempo ricorro a una delle battute cult di Bogart/Ricky/Casablanca da quando cominciai ad andare da quelle parti. Anzi, posso dire di esservi nato, beh no, diciamo concepito. Infatti a Stresa nel (almeno allora mitico, con l’adiacente Des Iles Borromèes) hotel Regina i miei genitori festeggiarono le nozze con successiva luna di miele. Perchè a quei tempi mica c’erano le Maldive e Stresa poteva vantare due grandi appeals turistici: recente sede (voluta dal Cav. Benito Mussolini) di un importante Meeting dei Potenti d’Europa (che allora era il mondo) la località era già celebre dopo che, secoli prima, Goethe aveva definito il percorso tra Stresa e Baveno la più bella strada del mondo.

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Mete vicine e “sopraffine”!

Arona
Arona

Est modus in rebus potrebbe commentare uno dei due o tre (pochi ma sicuri, li conosco) aficionados che ogni tanto mi leggono, riferendosi alle eccessive distanze delle terre che visito e tento di narrare e quasi suggerendomi di restare un po’ più sotto al campanile, e non importa se sui laghi nostrani la marea latita e/o ad Arona non esistono ancora moschee e/o metrò. Oltretutto, poi, non ho più volte proclamato che “si viaggia, si fa turismo” anche “girato l’angolo” mediante gite brevi se non brevissime (e dimostrai il tutto raccontando trasferte financo a Pizzeghettone e Soncino). Tutto il prolisso cappello di cui sopra per informare che stavolta informo sulle mie vicende, i miei rapporti col Lago Maggiore, più precisamente quella fetta piemontese compresa nel triangolo Stresa–Mottarone–Arona.

Amori lacustri e sport montani

Isola Bella
Isola Bella

E a Stresa vissi pure momenti di infanzia (sfollato durante la guerra) e di vitellonesca gioventù. Da Novara si partiva in Vespa nel tardo pomeriggio e nelle balère di fronte all’Isola Bella e a quella dei Pescatori si apriva una Caccia alla Straniera che in caso di successo si concludeva con un allegro infrattamento su qualche spiaggetta o nell’alveo del torrente sfociante nel Lago Maggiore. Talvolta, ma raramente (non eravamo romantici), l’amore proseguiva (fino a fine ferie della malcapitata), in tal caso portavo in camporella la neo-morosa (a una svizzera di Aarau piaceva moltissimo) vicino ad Arona nel boschetto sotto l’enorme Statua del San Carlone (farvi un salto, non al boschetto della camporella bensì alla Statua, non un gran- ché però enorme). Nel triangolo Stresa–Mottarone–Arona ebbi poi modo di dare il meglio di me come sportivo. A Lesa, in un bel Club che tuttora fa bella mostra, giocai alcuni matches di Tennis (ma se è per questo andai financo in tournè/esibizione, vabbè, da Novara, fino a Gozzano, ma siamo sul Lago d’Orta). Mentre al Mottarone iniziò (e subito finì) la mia carriera di sciatore: giuntovi sulla cima in gita scolastica e legati agli scarponi (a quei tempi c’erano stringhe lacci e quant’altro) un paio di sci (chissà quanto spese mio padre, un basìn) dopo una ventina di metri di slalom uno sci si staccò e giù giù finì nel Lago Maggiore.

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Gemme di Lago

Isola di san Giulio sul Lago d'Orta
Isola di san Giulio sul Lago d’Orta

Scherzi (e miei ricordi di vita) a parte chi non conosce (bene) quella fetta di Lago Maggiore vi faccia un salto. Ma attenti: vi si arriva gratis dal Lago d’Orta, mentre da Stresa si paga, datosi che, tra proprietà e antichi diritti feudali, i Borromeo sono tutt’oggi quasi padroni del Lago Maggiore ed esistendo tra Stresa e il Mottarone un loro Parco non so se vero o farlocco eccoli cuccare il pedaggio. E se becca una bella giornata tersa, limpida, dal Mottarone (1400 metri) se ne vede delle belle, anzi bellissime. Ben sette laghi si fanno ammirare, eppoi la catena delle Alpi (davvero) a portata di mano. Altre bellezze da ammirare e/o godere in zona? L’Alpino, un civettuolo Golf (uno dei primi o il primo d’Italia, solo 9 buche ma che bello!). E nel Vergante, due chicche: i pochi ma begli esempi di architettura (tra i quali una pregevole chiesa romanica) a Brovello Carpugnino e Massino Visconti. Mica si può sempre andare alle Maldive…

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