Periodistas a Torremolinos
Grazie a quanto precisato, il lettore adesso sa che a Torremolinos (a due passi da Malaga, capitale andalusa del turismo balneare medio-basso, i vip chic vanno a Marbella) si è svolta una Fiera sulle vicende viaggiatorie tra Paesi americani di lingua ispanica. Assenti quindi i non hablanti spagnolo nel continente che ha preso nome da Vespucci Amerigo (almeno lui di provate italiche origini perché certamente nato a Firenze). E se l’attento lettore si chiedesse cosa c’entra lo scrivente con vicende turistiche soltanto ispaniche procedo a una terza spiegazione. Fondata (cosa non si fa per campare) una Asociaciòn de Periodistas Latinos de Turismo e battezzatola Vision, l’uruguayo Julio Debali mi chiese se volevo farne parte e io gli dissi sì (ormai non si batte più chiodo e pur di girare e scrivere mi iscriverei pure ai Testimoni di … Genova). Precisato infine a Euroal faceva ovvio comodo la presenza di scribi Latinos, eccomi Visionario a Torremolinos.
Delizie della Costa del Sol
Meglio parlare d’altro, di amenità turistiche, posti e cose viste. Ad esempio di quel bel, ultimo lembo di costa mediterranea andalusa noto come Costa del Sol. È trascorso più di mezzo secolo dalla mia prima apparizione ma la calle San Miguel di Torremolinos è rimasta identica (struscio di turisti, forse cheap, nel senso di non dilapidanti buzzurri, ma un po’ di pecunia è rimasta eppertanto il rito dello shopping è felicemente officiato). A Malaga rituale, canonica visita enologica alla Bodega Guardia, sulla Alameda, anche qui niente è cambiato negli ultimi cinquanta è più anni, ed è proprio lì il suo bello (freschi però i mejillones (cozze) che degusti solo bolliti. E al vicino Mercado pubblico che goduria vedere il magnifico pesce di quella fetta di Mediterraneo che sta per congiungersi al colombiano Mar Oceano. Tonni, scampi, vongole, le sugosissime telline-coquinas da noi ahimè ormai rare, rombi e i rossi, gustosi carabineros… (“Rinuncio a tutto tranne che alle tentazioni”, Oscar Wilde).
(04/07/2013)