“Non so se si rifà, non ne ho idea”. È un Claudio Baglioni amareggiato quello che annuncia la fine, forse, di ‘O Scià. La rassegna di arti e musiche dedicata all’integrazione culturale, da lui stesso ideata, che in dieci anni ha portato a Lampedusa oltre trecento artisti, di fama nazionale e internazionale, per promuovere valori fondamentali quali rispetto, tolleranza e solidarietà. E che ora, nonostante l’emergenza umanitaria non sia finita, come hanno dimostrato i recenti avvenimenti, potrebbe non avere più seguito.
“Come cittadino sono scoraggiato – ha dichiarato il cantautore romano in occasione della presentazione alla stampa del suo nuovo album di inediti dal titolo “ConVoi” – non credo ci sia più soluzione vera, il problema è stato affrontato malamente e senza responsabilità. Non c’è un politico, uno, che abbia fatto qualcosa. Non sappiamo far niente perché non sappiamo chi siamo”.
Isole di umanità
Proprio a questa splendida isola, a cui Baglioni è legatissimo, è dedicato il brano “Isole del Sud” del suo ultimo disco. “Lampedusa e le Pelagie – spiega Baglioni – sono certamente “Isole del Sud”, ma, le isole di cui parlo sono il simbolo di un’umanità, sola e troppo spesso abbandonata a se stessa, che non si arrende e non si rassegna all’idea che il sogno di una vita non possa trasformarsi in una vita da sogno. Una condizione nella quale la nostalgia pesa sempre più della speranza e il richiamo di ciò che si lascia è sempre più forte di quello di ciò che si cerca”.
Era da 10 anni che i suoi fan aspettavano un disco di inediti. E ora eccoli accontentati. Dodici canzoni, per un totale di 80 minuti di musica (“ogni brano è una piccola suite, densa di significati, e quasi tutte le canzoni durano molto, intorno ai sei minuti”) che appartengono all’omonimo progetto, lanciato il 5 maggio scorso, e che ha visto i singoli pezzi del disco pubblicati con cadenza bisettimanale su l’iTunes Store fino al 1° ottobre. È, infatti, solo da questa settimana che l’album è in vendita al pubblico in formato “fisico” (Cd), con versioni aggiornate, integrato da nuove parti strumentali e accompagnato da un ultimo inedito, “Una storia vera”, che suggella idealmente l’intero percorso.
Un album, dodici singoli
Un percorso che ha visto lo stesso Baglioni vivere in un nuovo modo l’arte di scrivere canzoni e ha cambiato il modo di proporre e commercializzare musica. “Osserviamo tutti – spiega Baglioni – un rituale vecchio di cinquanta anni che va da un pianoforte a uno scrittoio, dallo studio di registrazione alla promozione nei mass media, per dar corpo a dischi che nascono già al passato, e che hanno ragione di esistere solo se contengono un’unità di senso. Altrimenti sono soltanto raccolte che, invece, sarebbe logico fare alla fine del viaggio, quando ti volti indietro”.
“Vale più la pena – spiega il cantautore – di guardare avanti e correre il rischio e l’entusiasmo, tappa per tappa, giorno per giorno, sogno per sogno, seguendo il ritmo e un miraggio e, passo dopo passo, liberare la creatività, in un confronto aperto e presente con il mondo, rimettendo l’orologio con l’ora reale. Sentendo e ascoltando l’emozione”. Per tutta l’estate Baglioni ci ha tenuto compagnia pubblicando in Rete, ogni quindici -venti giorni le sue nuove canzoni.
Canzoni davvero, ma davvero, nuove sia in termini d’ispirazione e creatività, che nei metodi di presentazione e divulgazione. Non a caso ad ogni brano pubblicato online è stata abbinata una fotografia di Alessandro Dobici (fermi immagine di esterni, di natura, di cielo e di acqua) come se si trattasse di dodici singoli, ognuno dei quali illustrato da una propria copertina. Immagini che oggi tutte insieme ritroviamo nella copertina del cd. E a cui siamo quasi certi ne seguiranno altre visto che Baglioni ha promesso che continuerà a comporre per tutto il 2014. E dire che aveva deciso di appendere la chitarra al chiodo.
(24/10/2013)